La medicina ayurvedica esalta le virtù terapeutiche e preventive di questa pianta tropicale che cresce in India. La curcuma è nota soprattutto per l’uso che se ne fa in cucina, perchè è adatta ad aromatizzare i cibi e stimolare il processo digestivo.
Dalla sua radice si ricava una polvere, che è l’ingrediente fondamentale nella mostarda e nel curry indiano. Ma quali sono le proprietà medicinali di questa pianta? Conosciamole insieme.
L’antica scienza indiana dell’Ayurveda considera la curcuma un vero e proprio concentrato di virtù, una panacea dalla quale attingere benessere.
La curcuma contiene fibre e amidi, alcune sostanze coloranti (curcuminoidi), flavonoidi, e un olio essenziale con derivati terpenici. La sostanza chimica contenuta nella pianta e che ha maggiori effetti sul sistema immunitario è la curcumina, che si trova soprattutto nella radice.
Le principali proprietà della pianta a livello farmacologico sono: antinfiammatoria, antiossidante e immunostimolante. Si consiglia la radice di Curcuma longa, in estratto secco, da assumere secondo le indicazioni del medico. La dose giornaliera è comunque compresa tra 50 e 500 mg.