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I Tre Centri Energetici Inferiori

Non solo lo Yoga, ma anche antiche e nobili tradizioni come il Taoismo, lo Zen, ed altre hanno dato grande importanza alle pratiche centrate sul ventre.

Nel Taoismo e nello Zen si afferma che il ventre è la sede dell’essenza individuale, mentre nella testa vi sono i centri collegati allo spirito. Le sedi rispettive dell’essenza vengono definite Dantien e Hara, e sono numerosi gli studi su di essi.

I TRE CENTRI ENERGETICI INFERIORI

Nello Yoga il centro energetico più basso, situato all’altezza del coccige, è definito Muladhara, cioè il sostegno del corpo. Esso è associato alla Terra e, quindi, conferisce le sue caratteristiche: stabilità, fermezza, solidità.

Un po’ più in alto del Muladhara, all’altezza dei genitali vi è lo Svadhisthana, collegato all’elemento Acqua, con le sue caratteristiche di fluidità.

Tra l’ombelico e il plesso solare vi è il centro energetico detto Manipura, la Città dei Gioielli, collegato all’elemento Fuoco.

La Terra conferisce stabilità, fermezza, solidità. L’acqua dona fluidità e una libera circolazione delle emozioni e delle sensazioni, mentre il Fuoco è connesso alla trasformazione degli elementi.

Qualunque disfunzione di questi centri energetici porta problematiche nella sfera relazionale, sessuale, di adattamento all’ambiente, nel metabolismo ed altro.

Ma la cosa più deleteria per l’uomo è il divenire “senza radici”, l’aver staccato il contatto con la sua Natura più profonda, il divenire incompleto.

SITUARSI NEL CENTRO

L’essere umano è situato tra Cielo e Terra e partecipa di entrambe le Nature, ma quando perde il centro, con atteggiamenti sbagliati nei confronti della vita, si sbilancia e si procura ogni sorta di problematiche.
E’ quindi importante allenarsi a tenere la consapevolezza nel ventre, sia durante la pratica che nelle mille faccende quotidiane.

E’ bene mantenersi nel baricentro naturale e da lì far scorrere l’energia in tutto il corpo stando attenti a non farsi sopraffare dalle emozioni negative e dalle preoccupazioni. Queste ultime sono tra le cause principali che portano il respiro ad accorciarsi e a circolare solo nella parte alta del torace.

Per questo è importante la pratica giornaliera di tecniche appropriate tendenti a riportare la calma e la libera circolazione dell’energia.

A questo riguardo è fondamentale imparare a rilassare il diaframma (luogo, assieme al Plesso Solare, dove si stratificano le emozioni negative) e lasciar fluire il respiro verso il basso, lasciando momentaneamente cadere il piccolo Ego e affidandosi alla saggezza antica della Natura.

Abbandonando la presa del piccolo Ego ci si deve abbandonare fiduciosi alla saggezza del proprio corpo che, essendo il frutto di milioni di anni di evoluzione, sa bene come ripristinare uno stato di benessere ed armonia.

Basta lasciarlo fare, senza interferire continuamente con la nostra piccola volontà e le nostre mille paure ed aspettative.

Rilassarsi e rilassare il respiro è un’arte fondamentale ai fini dello sviluppo fisico, psichico e spirituale di ogni essere umano, indipendentemente dall’etnia, dal credo e dai tanti altri “valori” che spesso fungono solo da ostacolo ad una libera sperimentazione dell’esistenza a trecentosessanta gradi.

Lettura consigliata: Hara: centro vitale dell’uomo; Edizioni Adea.

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