Come succede con il mantice, attraverso la pratica di Bastrika nei polmoni si crea alternanza tra una forte pressione ed una forte depressione. Questo tipo di respirazione consiste nel tirare forte l’aria seguendo un ritmo veloce. Ogni fase (sia inspiratoria, che espiratoria) dura meno di un respiro normale, anche se si verifica un notevole aumento del flusso di aria. Bisogna però dare il tempo a questa grande massa di aria di poter entrare ed uscire.
Se riusciamo ad usare in modo consapevole i muscoli respiratori, saremo in grado di aumentare il ritmo. La respirazione Bastrika comprende in genere un ciclo di 20/30 respirazioni, ma il numero può anche salire con la pratica e l’esperienza. Al termine del ciclo si può percepire il calore vitale che si è sviluppato e dirottarlo verso una specifica zona del corpo. Se durante la pratica avvertiamo qualche giramento di testa, non c’è da preoccuparsi: si tratta della normale conseguenza dell’iperventilazione.
La respirazione Bastrika può essere praticata sia durante l’esecuzione delle asana, sia stando seduti. Questo tipo di tecnica respiratoria è anzi capace di rimuovere blocchi e tensioni che si verificano durante lo svolgimento delle posizioni yoga.
Per una corretta pratica, è consigliabile farsi seguire da un istruttore esperto che possa insegnare la tecnica nei vari passaggi esecutivi, in modo da poter essere poi pronti ad eseguirla da soli. La respirazione, per quanto possa sembrare un atto automatico, in realtà è difficilissimo da “pilotare”, quindi ci vuole molta costanza e pazienza nella pratica.
I risultati, però, sono davvero strabilianti. Assumere il controllo del proprio respiro significa gestire meglio le emozioni, soprattutto quelle negative che ci fanno stare male. Acquisire tali tecniche di respirazione, abbinate alle asana, permette di trovare una dimensione di benessere psico-fisico aldilà delle situazioni contingenti.