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Un libro può curare le ferite dell’anima

Un libro può curare le ferite dell’anima

La “booktherapy” non ha nulla di clinico. E’ semplicemente il magico incontro con il libro giusto nel momento giusto. E c’è chi ne ha fatto una professione, utile per aiutare le persone a guarire le ferite dell’anima.

Vi è mai capitato di immergervi totalmente nella lettura di un libro, sentendo che in quel preciso momento sta parlando proprio a voi, suggerendo le parole più adatte per la situazione che state vivendo? Bè, a me personalmente è successo. In quel preciso istante il libro spiega il suo potere salvifico, illuminante, terapeutico. Il fatto è che il più delle volte leggiamo, sfogliamo pagine in modo assolutamente inconsapevole.

Invece un libro può essere una validissima terapia, che sostituisce uno psicologo, un confessore, più semplicemente un caro amico. Leggere spalanca nuovi orizzonti alla nostra conoscenza, appaga la nostra brama di sapere, ma al tempo stesso porta consolazione al cuore. E’ proprio questo il fulcro della “booktherapy”: quando leggiamo può capitare di restare “illuminati” da alcune parole che in quel momento ci sembrano quelle più giuste per definire un’emozione o un sentimento che stiamo provando. Un “booktherapist” non è uno psicoterapeuta.

Si parte dal presupposto che  un libro può anche salvare una vita, modificarla o illuminare su certezze ancora embrionali. Sebbene compaia il termine “terapia”, non va confusa con la “biblioterapia”, che è invece legata ad un percorso psicoterapeutico seguito da uno specialista. Insomma, è possibile fare “booktherapy” da soli, immergendoci nella lettura e lasciando che le parole catturino la nostra attenzione in maniera particolare. La terapia si rivela utilissima anche nel lenire le ferite d’amore.

Dopo la fine di una storia d’amore, in genere, ci sentiamo soli e pieni di dubbi. Il libro giusto può allora aiutarci a superare la solitudine e a farci interrogare su dettagli che non avevamo considerato. Volete alcuni esempi? “Cent’anni di solitudine” di Marquez è un toccasana per chi non riesce a staccarsi da un pensiero fisso; “Al posto mio” di Tina Pace è adatto a chi sperimenta sulla propria pelle i dissapori della convivenza a due. Non è necessario leggere un intero libro, a volte può bastare qualche pagina, altre volte si possono portare avanti più letture contemporaneamente. Potrebbe bastare un libro solo, da rileggere poi a distanza di tempo, per verificare i cambiamenti alla luce della vostra evoluzione interiore.

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