Solo da pochi anni depurarsi con l’Ayurveda, il tradizionale metodo naturale di guarigione praticato in India, si è diffuso in Occidente. I testi sacri di questa “scienza della vita” stabiliscono alcuni principi (che valgono ancora oggi, ai giorni nostri), sui quali basare una dieta sana e in grado di assicurarci il benessere psico-fisico.
L’Ayurveda fornisce un immenso patrimonio di nozioni e principi riguardanti le varie branche della medicina, ed è anche ricca di consigli ed accorgimenti da seguire in cucina per una dieta corretta ed equilibrata. I testi indiani contenenti questi dettami risalgono a 5000 anni fa, ma sono ancora attuali ed efficacissimi in ogni ambito della vita. Eccone alcuni:
1) I cibi devono essere gustosi e facili da digerire;
2) I cibi devono essere caldi (solitamente cotti);
3) I cibi devono essere assunti con lo stomaco vuoto, dopo che l’ultimo pasto è stato del tutto digerito, non prima;
4) I cibi devono essere assunti in quantità appropriate, né in eccesso, né in difetto;
5) I cibi hanno bisogno di essere consumati in un ambiente piacevole e con l’attrezzatura adeguata;
6) E’ necessario che gli alimenti operino insieme e non contrastino tra loro nell’azione che svolgono;
7) Non si dovrebbe mangiare in fretta;
8) Mangiare non deve essere un prolungamento degli affari;
9) Mentre si mangia è meglio concentrare la propria attenzione sul cibo;
10) Bisogna consumare solo del cibo con un valore nutritivo adatto alla propria costituzione particolare, alle proprie caratteristiche emotive e fisiche.
Nell’Ayurveda il cibo e le azioni sono chiavi per la guarigione. Se mangiamo e ci comportiamo in modo che vengano rafforzate la nostra costituzione e l’ambiente che ci circonda, è probabile che entrambi restino puliti, luminosi e sani. Le erbe sono molto usate nell’Ayurveda come sostegno vitale dei cibi. Utilizzando erbe particolari, si può mutare profondamente l’equilibrio della costituzione. Le erbe vengono utilizzate per stimolare la digestione e accrescere l’assorbimento. Secondo l’Ayurveda, quello che accade dentro al corpo si rivela all’esterno. Comprendendo qual è la nostra costituzione di base e quali sono le nostre condizioni, si può utilizzare la nutrizione come fonte di guarigione. I cibi- afferma l’Ayurveda- hanno proprietà terapeutiche, e vanno cucinati in determinati modi per agire come antidoto a possibili effetti secondari. In Ayurveda viene ampiamente trattata l’arte di utilizzare le spezie, cioè di cucinare non solo per rendere il cibo migliore, ma per accrescerne il valore terapeutico. L’Ayurveda identifica sei gusti che caratterizzano i cibi. Il gusto è costituito da una serie di componenti diverse: l’esperienza che proviamo quando mettiamo in bocca un cibo o un’erba viene chiamata “rasa”. Ecco i sei gusti previsti dalla cucina ayurvedica: salato, dolce, aspro, amaro, pungente, astringente. Particolare importanza in Ayurveda ha la costituzione fisica che contraddistingue ognuno di noi fin dal momento della nascita. Tre sono i tipi costituzionali di base in Ayurveda: Vata, Pitta e Kapha.