L’ipertensione, pressione minima alta arteriosa è una patologia molto comune nei Paesi ad alto tasso di industrializzazione. Nel nostro Paese, per esempio, si calcola che le persone con questo disturbo siano circa 12 milioni (davvero tante!). L’ipertensione, più nota come “pressione alta”, è una condizione patologica alquanto subdola, in quanto i sintomi non sono sempre chiari e precisi.
Di conseguenza, molte persone non sanno neppure di soffrirne fino a quando non si sottopongono a misurazione, o nel corso di una visita medica di routine. Nella maggior parte dei casi, una volta rilevata la pressione alta o ipertensione, viene curata farmacologicamente. Le terapie anti-ipertensive, però, non sono prive di effetti collaterali, e di questo i medici non sempre mettono al corrente i loro pazienti. L’ipertensione arteriosa, se non si interviene a riportare i valori pressori nella normalità, può provocare conseguenze anche preoccupanti, con il passare del tempo: a causa dell’ispessimento delle arterie è più facile incorrere in cardiopatie, infarto, ictus cerebrale, insufficienza renale, problemi alla vista.
I valori della pressione arteriosa (compresi tra una minima ed una massima) cambiano a seconda dei momenti della giornata (in genere subiscono un’impennata al mattino presto e alla sera), e in base allo stato emotivo del soggetto. Inoltre, tendono ad aumentare subito dopo aver compiuto uno sforzo fisico. Si considera “iperteso” l’individuo la cui pressione diastolica (minima) è superiore a 90 mmHg in maniera costante, mentre quella sistolica (massima) va oltre i 140 mmHg costantemente. Sono tante e diverse le definizioni di “valori pressori normali”: secondo la maggior parte degli esperti, la pressione arteriosa ottimale è compresa tra i valori 120 (massima) e 80 (minima).
Sono due le forme di ipertensione arteriosa: essenziale e secondaria. La prima, molto più comune, è determinata dall’alimentazione, dallo stile di vita sedentario, dal sovrappeso, dalla familiarità, dagli squilibri ormonali. La seconda, invece, è provocata dall’assunzione di alcuni farmaci in particolare o da altre patologie già in atto. E’ consigliabile tenere sotto controllo la pressione arteriosa misurandola almeno una volta all’anno: dai 40 anni in su la misurazione deve essere sempre più frequente, soprattutto se vi sono casi di ipertensione in famiglia.