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Cos’è lo yoga? A cosa serve?

Lo Yoga, come la realtà che ci circonda, può essere conosciuto solo per “immersione totale”. Possiamo paragonare l’entrata in questa Via, lo Yoga, all’immersione nell’acqua del mare. Il mare, vasto e meraviglioso serbatoio di vita, non può essere conosciuto solo guardandolo da fuori, sentendone parlare o bagnandosi un piedino. Il mare va conosciuto per immersione diretta, e più si va in profondità, più lo si conosce.

In questa serie di articoli della rubrica “LO YOGA E LA VITA”,  muoveremo assieme qualche passo nell’affascinate mondo dello Yoga, cercando di dare risposta ai seguenti quesiti: -“Cos’è lo Yoga? A cosa serve? Come affronta uno yogi o una yogini la vita quotidiana? Iniziamo col rispondere  alla prima domanda, cercando di semplificare (al massimo del consentito) ciò che facile non è: cos’è lo Yoga?

Lo Yoga è un corpus di tecniche e conoscenze, nonché scienza metafisica nata come risposta agli eterni quesiti dell’uomo: – “Chi sono io veramente? Qual è lo scopo della vita? Cos’è la Realtà? E’ possibile raggiungere uno stato di armonia col mondo che mi circonda?

Le origini dello Yoga si perdono nella notte dei tempi. La testimonianza certa finora pervenutaci è un reperto archeologico rinvenuto nella valle dell’Indo, dove furono riportati alla luce i resti di due grandi città: Harappa e Moenjo-Daro, risalenti al 3.000 a.c. circa. Questo reperto, il Proto Shiva, raffigura una divinità seduta nella posizione di meditazione (a gambe incrociate). Lo Yoga è quindi una disciplina plurimillenaria (è bene non scordarlo mai) giunta sino a noi passando di mano in mano, e da cuore a cuore, in una lunga “staffetta” che prosegue ininterrotta sin dall’alba dei tempi..

Pensiamo di non aver esagerato nel definire lo Yoga una scienza, se intendiamo il termine “scienza” secondo il suo significato letterale, cioè: “Un’insieme di conoscenze e studi basati su ricerche rigorose e metodiche intorno alla realtà. Scienza, quindi, come conoscenza; un cammino di conoscenza che, nello Yoga, deve seguire tre percorsi paralleli: studio teorico (soprattutto dei testi classici), tecniche applicate (asana, pranayama, ecc.) e applicazione nella vita quotidiana di quei princìpi che la pratica e lo studio dello Yoga ci hanno “donato”. Perciò, sebbene per i principianti il fulcro dello Yoga sia la pratica quotidiana delle asana, o posizioni (perché lo Yoga va soprattutto praticato, essendo una scienza sperimentale), e delle tecniche di respirazione o pranayama, nondimeno quest’impegno quotidiano dev’essere accompagnato dallo  studio, perché solo così si può arrivare più facilmente a capire cosa si sta facendo e a cosa ci si è accostati.

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