Il cervello costituisce solo il 2% dell’intero peso corporeo, eppure consuma circa il 20% dell’energia dell’organismo. Come tutti gli organi del nostro corpo, deve essere mantenuto in allenamento per migliorare la qualità della vita. Il biologo molecolare John Medina spiega i metodi per poterlo allenare, e le “dodici regole chiave” per farlo funzionare al meglio.
Il “brain walking” (letteralmente: camminare con il cervello) è un metodo facilmente praticabile da chiunque e ovunque. Si può farlo in un parco, in campagna, nei boschi. I manager, per esempio, possono praticare questo metodo prima di tornare in ufficio per una riunione impegnativa.
Camminare fa bene non solo al corpo, ma anche al cervello, che ha bisogno di quiete e relax per elaborare soluzioni ed accendere la creatività. Il libro di John Medina, direttore del Brain center for applied learning research alla “Pacific University di Seattle” e docente presso la Facoltà di medicina della University of Washington, analizza in maniera precisa e dettagliata come utilizzare le varie tecniche di allenamento del cervello.
Si intitola “ Il cervello, istruzioni per l’uso”, ed è pubblicato dalla Bollati Boringhieri edizioni. Ecco alcune regole estrapolate dal volume di Medina, che trovate in vendita in tutte le librerie.
1) Passeggiare fa bene al cervello: camminando 20 minuti al giorno si riduce del 57% il rischio di ictus. Fare esercizio fisico serve a far affluire maggiormente il sangue nelle aree del cervello coinvolte nella formazione della memoria: 2) Per ricordare meglio e più a lungo le informazioni che vi servono, ripetete più volte il messaggio; 3) Fare più cose contemporaneamente non fa bene al cervello, che invece deve focalizzare i concetti uno per volta. Il “multitasking” quindi, aumenta la probabilità di commettere errori; 4) La vista aiuta il cervello ad apprendere e ricordare. Le immagini vengono assorbite dal cervello più e meglio delle parole; 5) Imparate a dormire bene. La mancanza di sonno pregiudica una buona capacità di ragionamento e compromette la memoria.