Eseguire i Bandha durante le posizioni yoga elimina tossine e scorie. Uddiyana bandha sta a significare “sollevamento del diaframma”. Consiste nel sollevare il diaframma il più possibile, verso l’interno della cassa toracica, respirando tutta l’aria che si può. Questa pratica va eseguita preferibilmente a stomaco vuoto. L’esercizio massaggia il cuore e tonifica il diaframma, la milza, il fegato e l’intestino, e produce effetti molto benefici per la digestione. Rispetto agli altri due bandha, l’effetto di uddyana bandha è meno visibile, perché consiste in una contrazione delle fasce addominali e del diaframma.
Mula bandha si effettua contraendo una zona particolare del corpo, compresa tra l’ano ed i genitali. Bisogna stringere la zona perineale durante l’inspirazione e rilasciarla quando si espira. Mentre si eseguono le asana può essere mantenuta la contrazione, oppure soltanto per diverse respirazioni. Mula bandha previene disturbi e problemi legati all’apparato genitale ed escretore: prolassi uterini ed anali, emorroidi, incontinenza. Inoltre apporta benefici anche all’attività sessuale. L’esercizio può essere praticato facilmente in qualsiasi momento, perché è invisibile in tutte le sue versioni. Tramite questa pratica è possibile mantenere più a lungo le posizioni di equilibrio e rendere più efficaci e stabili le asana più energiche. Mula bandha, inoltre, previene la formazione di ernie, poiché rinforza le pareti pelviche ed addominali grazie alle ripetute contrazioni dei muscoli interessati.
Jalandhara banda significa letteralmente “contrazione del reticolo”, alludendo ai canali del corpo sottile (nadi) che si raccolgono in questa parte del corpo. Anche di questo bandha si può fare un’esecuzione parziale ed una totale, a proprio piacimento. In genere la pratica si esegue durante il pranayama, soprattutto durante i momenti di apnea, per tutelare cervello ed occhi da eventuali aumenti improvvisi di pressione. Questo bandha produce una riduzione della pressione arteriosa, un’azione calmante sul sistema nervoso e una discreta stimolazione della tiroide. Durante le asana, invece, viene eseguito parzialmente. Questo bandha consiste nel respirare con la glottide leggermente contratta, per ridurre il passaggio dell’aria e rallentare il flusso respiratorio. I bandha determinano stabilità, equilibrio, radicamento, elevazione e maggior spazio nell’eseguire le varie posture. Queste pratiche ci mettono in contatto con noi stessi in maniera più consapevole, e sono consigliate anche a chi si è da poco avvicinato alla disciplina dello yoga.