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La camminata nel Tai Chi Chuan

Chiunque abbia seguito un corso di Tai chi sa che esiste un modo appropriato di camminare, un modo di poggiare i piedi al suolo, di spostare il bacino, di conservare una certa verticalità e consapevolezza nel movimento. Al minimo “passo falso” si perde il baricentro, l’equilibrio diventa incerto, e diveniamo vulnerabili.


ALLENARSI A CAMMINARE AD OCCHI CHIUSI

Un buon sistema per aiutare il nostro addestramento alla “camminata” può essere quello di addestrarsi, ogni tanto, a chiudere gli occhi quando camminiamo per strada.

Credo sia superfluo dire che questo tipo di esercizio va fatto al sicuro, non certo attraversando Corso Buenos Aires, a Milano, in pieno giorno. E’ bene scegliersi spazi aperti, dove non vi siano pericoli, e aprire gli occhi ogni tanto.

Camminare ad occhi chiusi ci può innanzitutto aiutare a diminuire la nostra “dipendenza” dagli occhi. Quando le palpebre sono calate siamo necessariamente costretti a sviluppare un nuovo senso, un nuovo modo di rapportarci allo spazio che ci circonda.

Improvvisamente l’udito diventa più attento, più acuto. Si presta maggior attenzione ai suoni, addirittura al fruscìo del vento.

Altro punto importantissimo: ad occhi chiusi siamo costretti a prestare maggior attenzione ai piedi. Il contatto dei piedi col suolo diventa un fattore di primaria importanza; si presta maggior attenzione al tatto (senso importantissimo nel Tai chi), ogni minimo dislivello del suolo viene percepito dal piede che, come una antenna, comincia a guidare prudentemente il nostro incedere nello spazio circostante.

Così facendo impariamo ad essere prudenti, accorti, e ad adeguarci alle diverse situazioni della vita; impariamo a cedere.

Camminare ad occhi chiusi ci aiuta a sviluppare altre due cose importanti: il silenzio e l’attenzione. Provare per credere. Allenandosi in questo esercizio si acquista il “passo felino”; l’andatura diventa morbida, rilassata, ma guardinga e vigile, pronta a scattare in caso di necessità.

Camminare, praticare la Forma e il Tui shou ad occhi chiusi: ecco un buon modo per aiutarci a perfezionare la nostra pratica.

 

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