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Respirazione durante il nuoto

Ciao amici, approfondendo l’argomento “respirazione” ho deciso di accennare in questo post a quale sia la quella più corretta ed efficace per i nuotatori o chi pratica nuoto non a livello agonistico. Premesso che il respiro è un atto involontario di cui la maggior di noi non coglie l’importanza, dobbiamo aggiungere che in alcune discipline sportive come il nuoto è fondamentale imparare a respirare correttamente. E’ molto difficile insegnare a chi non sa modulare il respiro come fare quando ci si trova sott’acqua.

Gli istruttori di nuoto devono prima di tutto trasmettere ali allievi qualche tecnica di respirazione semplice che possa essere eseguita sia fuori che dentro l’acqua. E’ fondamentale capire quali sono gli errori più comuni che si commettono e lavorarci su per eliminare ogni automatismo. Un istruttore di nuoto, Davide, che insegna nuoto da circa dieci anni, mi ha spiegato che ognuno di noi ha una propria predisposizione nel respirare: c’è chi lo fa con il torace, chi con l’addome, chi riesce a farlo utilizzando entrambi. Può essere utile, quindi, imparare ad eseguire la respirazione funzionale, che consta di 4 tempi: 1) inspirazione con aria che entra nell’addome; 2) L’aria prosegue riempiendo il torace; 3) espirazione: l’aria esce prima dal torace e questo si sgonfia; 4) l’aria esce dall’addome e questo si sgonfia, ad effetto “palloncino”.

Chi pratica nuoto sa benissimo che la fase espiratoria deve avvenire in acqua, mentre quella inspiratoria va fatta fuori, ma in maniera abbastanza veloce. Si parla di “apnea respiratoria” proprio per indicare la fase in cui l’aria viene mantenuta dentro il più possibile e poi espirata vigorosamente prima di riemergere dall’acqua. Il ritmo della respirazione, ovviamente, è dato dall’intensità della nuotata, l’intervallo può essere compreso tra le due e le cinque bracciate. La respirazione durante il nuoto si esegue ruotando la testa ed il collo verso destra o sinistra.

Se il nuoto è di fondo, cioè basato sulla durata, la respirazione è più frequente e il capo si solleva maggiormente. Durante la respirazione è necessario, però, non estendere eccessivamente il collo. Piuttosto, cerca di mantenere la testa in linea con il tronco, senza dannosi sbilanciamenti. Chi pratica il nuoto agonistico, avverte Davide, spesso non respira per grande del tempo, poiché ha imparato a farlo e riduce in questo modo la velocità idrodinamica.

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