Circa 7 milioni di italiani ricorrono alla medicina non convenzionale per curarsi. Nell’accezione “medicina alternativa” rientrano tipologie assai diverse tra loro: fitoterapia, agopuntura, fiori di Bach, omeopatia e altro. Dato il massiccio ricorso a questi rimedi naturali, l’Istituto superiore della sanità è intervenuta a regolamentare la materia, in collaborazione con alcune strutture di medicina alternativa.
Intraprendere una cura a base di erbe e rimedi naturali per eliminare un disturbo o una patologia può essere la strada giusta per evitare gli eventuali danni ed effetti collaterali derivanti dall’uso (e abuso) dei farmaci tradizionali. Ma non funziona sempre e comunque. Talvolta può rivelarsi inefficace, talaltra può provocare conseguenze spiacevoli.
L’Istituto superiore della sanità ha stabilito alcune regole che servono a fare un uso consapevole della medicina alternativa. Innanzitutto, bisogna informarsi: e non basta leggere qualcosa su Internet circa questa o quella tecnica di medicina alternativa. E’ indispensabile rivolgersi a persone esperte del settore, con le quali avere uno o più colloqui e che sappiano consigliare il rimedio più giusto e adatto alle proprie esigenze.
Non esistono rimedi e terapie uguali per tutti: è importante che la prescrizione di un rimedio naturale avvenga dopo una visita accurata effettuata da uno specialista. Diffidate da coloro che vi promettono cure miracolose, e che non riescono a provare la loro competenza e preparazione in materia. Non ricorrete a infusi e rimedi “casalinghi”, ma abbiate l’accortezza di verificare sempre gli ingredienti e i principi attivi in essi contenuti.
Siate particolarmente attenti nella somministrazione di prodotti naturali ai bimbi e agli anziani. Come per i farmaci tradizionali, scegliete un posto asciutto e non esposto al calore nel quale conservare i prodotti da utilizzare, in modo che rimangano integri. Evitate di assumere qualunque farmaco (anche di tipo convenzionale) quando siete in gravidanza, e se allattate un bimbo.
Esistono medici ed esperti in medicina alternativa, ed è a loro che bisogna chiedere qualunque informazione, ed eventualmente segnalare reazioni indesiderate provocate dal prodotto. Insomma, demonizzare le medicine alternative non è la strada più intelligente e civile, anche perché la loro efficacia è fuori discussione. Ma è bene esortare le gente a farne un uso il più possibile consapevole. A quando una campagna simile per l’uso dei farmaci convenzionali?