Chi non è rimasto affascinato nell’assistere allo spettacolo di uno stormo di uccelli in volo? Sarà capitato a tutti di vedere un documentario sugli abissi marini, nel quale branchi di pesci si muovono all’unisono, come un corpo solo. Nel visitare una sala di Tai chi in un momento di pratica collettiva, si può assistere ad uno spettacolo simile. Vedere decine di persone che si muovono all’unisono, con fluidità ed eleganza, è uno spettacolo affascinante che merita di essere visto da tutti.
Tutti i regni della natura partecipano ad un grande processo armonico; essi sono naturalmente portati ad uno scambio interdipendente. Basti pensare all’impollinazione dei fiori, che è spesso causata dal passaggio delle api da un fiore all’altro. Tutti i regni sono in armonia, l’unico che sembra discostarsi da questa regola è l’uomo. Come mai? Perché l’essere umano, a differenza degli animali, dei vegetali e minerali possiede il libero arbitrio.
Gli animali, per esempio, si comportano in un certo modo solo perché non possono fare altrimenti; essi sono costretti dalla loro natura a seguire comportamenti ripetitivi e meccanici. L’animale, inoltre, ha poca o nessuna consapevolezza di se stesso e del tempo che scorre, questo perché l’animale ha una mente pochissimo sviluppata in confronto all’essere umano; egli vive soprattutto a livello fisico-istintivo ed emozionale. L’unica specie dotata di intelletto superiore è quella umana; questo ha permesso all’uomo di costruire sistemi sofisticati di sopravvivenza, come pure sistemi, altrettanto sofisticati, di auto indagine sulle proprie caratteristiche psico-fisiche.
Man mano che l’intelletto umano si sviluppa, sembra crescere parallelamente il suo senso d’individualità; questo lo porta a sentirsi “separato” dal resto del mondo, ma questa è solo una percezione sviata, illusoria della realtà. La realtà è che l’uomo, per sopravvivere, ha bisogno del mondo che lo circonda; egli ha bisogno dei vegetali, degli animali, dell’aria, dell’acqua e via discorrendo. Perciò l’essere umano non è una realtà separata, ma una realtà perfettamente inserita nel ciclo della catena biologica planetaria. L’uomo dovrebbe usare il pensiero per elevarsi non per degradarsi. Agendo da predatore e distruttore, l’uomo si degrada; al contrario, agendo da protettore e in armonia con la natura, egli si eleva e vive in pace e felice.
Il senso di individualità dell’essere umano è una grande conquista, ma che va ben gestita, agendo in armonia con gli altri uomini e con gli altri regni della natura.
Anche per questo è bellissimo vedere delle persone che, pur nella loro individualità, si armonizzano in un’azione comune. Tanto più quando questa azione comune non è colorata da competizione, senso di prevaricazione o voglia di distinguersi.
Praticando la Forma collettiva con una certa consapevolezza, si possono sperimentare meravigliose sensazioni di unità con gli altri, di spirito di gruppo, pur conservando la propria individualità.
Non è bello vivere in armonia con se stessi e con gli altri?