La circolazione linfatica, parallela a quella sanguigna, è però più lenta. Occorre quindi più tempo per rimettere in equilibrio la fisiologia normale del corpo, soprattutto se si devono affrontare patologie o problemi estetici parecchio accentuati, come la cellulite di vecchia data. Per questo si prevede in genere un ciclo di almeno dieci sedute. Il costo dipende sia dalla zona che deve essere sottoposta a trattamento, sia dal centro che effettua tale pratica. Di solito un trattamento di linfodrenaggio non può costare meno di 40-50 euro. La durata di una seduta può oscillare da 40 minuti ad un’ora.
I benefici del linfodrenaggio
Questa tecnica di massaggio dolce, che si effettua con movimenti delicati e piacevoli su tutto il corpo, ha degli effetti positivi sull’intero organismo. Attivando il microcircolo, accelera i processi di ricambio del sangue e quindi migliora il tono ed il colorito della pelle; favorisce i processi di nutrimento e respirazione della cute restituendo all’epidermide una maggiore vitalità; aiuta a ridurre il gonfiore nelle gambe o in presenza di cellulite, soprattutto in periodi particolari quali la gravidanza e il periodo premestruale. Dopo una seduta di linfodrenaggio ci si sente più leggeri e sgonfi. In caso di cellulite il massaggio linfatico elimina il ristagno dei liquidi prevenendo il rischio di eventuali infiammazioni.
Il linfodrenaggio è di sicuro più efficace se abbinato ad altre tecniche anticellulite, quali per esempio la mesoterapia. Altro beneficio rilevante del linfodrenaggio è l’eliminazione dei grassi ed una sua redistribuzione per restituire armonia al corpo appesantito. La stimolazione della circolazione linfatica apporta nutrimento e idratazione alla pelle del viso e quindi rende meno evidenti occhiaie e borse sotto gli occhi. Ha un effetto positivo anche sulla pelle grassa e tendente all’acne: il linfodrenaggio è ottimo anche per contrastare e prevenire la formazione di rughe.
Professionalità del terapista
Affinchè il trattamento di linfodrenaggio dia i risultati sperati, è necessario che il terapista sia preparato e abbia la giusta sensibilità che occorre per entrare in empatia con il soggetto che si sottopone al trattamento. Prima di procedere al massaggio vero e proprio, un bravo terapista rivolge delle domande generali per conoscere più a fondo la persona. Inoltre un terapista esperto non effettua movimenti troppo forti o eccessive pressioni che arrossano la pelle. Le manovre del linfodrenaggio non devono provocare alcun dolore.
Controindicazioni
La tecnica elaborata dal dottor Vodder non va effettuata in caso di tumori, tubercolosi, febbre, infezioni in atto doloranti. Vi sono poi controindicazioni relative che si riferiscono a soggetti con asma, ipertiroidismo, insufficienza renale e cardiaca. Il massaggio in questi casi può essere eseguito, ma con i dovuti accorgimenti. Per esempio, i movimenti dovrebbero essere diluiti in tempi più lunghi del normale.