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In aumento i “flop” da crisi

La crisi economica fa male all’amore, e a quanto pare insieme alle borse crolla anche il desiderio, soprattutto nell’uomo. L’allarme è stato lanciato di recente da alcuni andrologi.

“Chi non lavora, non fa l’amore” è il ritornello di una nota canzone del passato, che potrebbe essere benissimo ambientata ai giorni nostri. Il periodo di recessione economica che stiamo vivendo influenza anche i rapporti affettivi, ed in modo particolare il sesso.

Gli andrologi stimano infatti un aumento di defaillances sessuali maschili, provocate dall’eccessivo stress e dalle preoccupazioni legate alla condizione lavorativa ed economica. Chi non ha un lavoro è stressato perché non riesce a trovarlo, chi invece già ce l’ha ha paura di perderlo e si lascia sopraffare dall’ansia.

Il carico di stress che si accumula finisce per creare, oltre ad un calo dell’umore, anche conseguenze negative sulla vita di coppia. In genere se un uomo si sente frustrato o inadeguato sul lavoro trasferisce questo suo stato emotivo anche nei rapporti affettivi, perdendo la stima di sé come uomo capace di dare e ricevere piacere. Si instaura un circolo vizioso: se l’uomo è soddisfatto sessualmente, o vive esperienze sessuali appaganti, risulterà più dinamico e motivato anche sul posto di lavoro.

Gli uomini, insomma, tendono a “somatizzare” i problemi economici, portandoli fin sotto le lenzuola. E le donne? Bè, non sono certo contente di questa situazione. Ecco perché può essere utile, quando l’uno o l’altro si chiude in se stesso, rivolgersi ad uno specialista, che possa aiutare a superare il periodo, stimolando il dialogo tra lo coppia. A volte, però, basterebbe un week- end romantico, in barba alla crisi…

 

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