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L'uomo e la Natura

L’ atteggiamento irrispettoso e distruttivo dell’uomo nei confronti della Natura si sta ritorcendo contro l’uomo stesso perché egli è parte integrante della natura del Pianeta, che lo ha generato, lo nutre e lo sostiene.

Ma da dove nasce questo atteggiamento sbagliato dell’uomo nei confronti del Pianeta Terra?
La spiegazione è da ricercare nel fatto che l’essere umano è composto da due “nature”: una superiore (spirituale) ed una inferiore (materiale).

A far da tramite tra queste “due nature” vi è la Mente, con le sue facoltà di Sentimento, Intelletto e Volontà. L’uomo è intero quando vi è collegamento fra la Natura Spirituale, la Mente e la Natura Materiale; in caso contrario vi è una frattura ed un conseguente squilibrio, e l’uomo si sbilancia o troppo in alto oppure troppo in basso; egli diventa o troppo “spiritualista” oppure eccessivamente materialista..
Finché la mente non è “illuminata” dalla vera Conoscenza non sa come armonizzare le due nature da cui è composto “l’essere umano”, perché non sa nemmeno che esistano né quali siano le loro caratteristiche.

L’uomo procede quindi alla cieca, agendo per tentativi, e cadendo ora in un eccesso ora in un altro, finché stanco o impaurito dai numerosi insuccessi si “arrocca” in alto, in se stesso, dove pensa di essere al sicuro dalle problematiche della vita.

La maggior parte di noi, prendendo coscienza della natura animale del corpo e degli istinti ad esso connessi, cerca di ripudiarli rifugiandosi nel mondo delle astrazioni e spezzando il contatto con la realtà; mangiare diventa così una faccenda da sbrigare in fretta, casomai guardando la tivù; oppure si fa l’amore solo con le persiane chiuse perché non vogliamo vedere chiaramente quel che stiamo facendo.

Per sfuggire alla nostra realtà ci rifugiamo nei programmi televisivi a puntate, nei romanzi, nei sogni ad occhi aperti, in pratica viviamo la vita degli altri, ma la caduta “nella realtà corporale” è dietro l’angolo.

Poiché non è possibile ripudiare una parte di se stessi, quella naturale appunto, in momenti di debolezza gli istinti animali hanno il sopravvento, ecco l’assalto ai frigoriferi anche in piena notte o l’abbandono sfrenato ad ogni sorta di dissoluzione, ignorando completamente la nostra parte più pura e svilendo la natura superiore e il senso del bello.
In entrambi i casi vi è uno squilibrio che porta separazione e sofferenza.

CERCARE LA VIA DI MEZZO

L’essere umano dovrebbe, come insegnava il Buddha, trovare la “Via di Mezzo”. Poiché non vi è effettiva separazione tra Spirito e Materia (perché entrambe sono espressioni di un’unica energia) l’uomo dovrebbe accettare la sua componente materiale in quanto “utero, matrice, forma, sostanza” di uno spirito che, senza materia non potrebbe sperimentare alcunché in questa dimensione; dall’altro lato dovrebbe cercare di familiarizzare con la “dimensione” spirituale, al fine di non abbrutirsi e cadere preda di bassi istinti animaleschi, privi di senno, di ragione e di bellezza.

Il cammino per questa conquista è lungo e difficile, come provano secoli di errori e di “cadute” delle civiltà umane che ci hanno preceduto, tuttavia è possibile e alla portata di chiunque aspiri a raccogliere l’eredità che di diritto spetta all’uomo: godere del “Paradiso in Terra”.
Ci sono stati uomini che ci sono riusciti, e dove è riuscito un uomo anche tutti gli altri lo possono.
Essi ci hanno insegnato un modo di esistere in accordo sia con la Natura Superiore che con quella inferiore.

Grandi uomini e Maestri del passato e del presente ci trasmettono un modo di vestire, mangiare, dormire, colloquiare, lavorare, far l’amore che risulti armonico, bello, equilibrato, naturale, nel pieno rispetto di sé, degli altri e del mondo che ci circonda.
A questo serve lo Yoga, a questo serve la Meditazione, ad armonizzare Spirito, Mente e Materia per vivere al meglio qui, nel presente.

Tra  il basso e l’alto vi è il piccolo ego, che deve imparare a conoscersi e ad abbandonarsi alla Grande Madre Natura prima di poter godere dell’abbraccio celeste. Allora l’uomo potrà trovare l’unità in se stesso, con le altre vite e con la Grande Vita nella quale si muove ed esiste.

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