La Scienza del Kamasutra è attribuita addirittura al Creatore del mondo. Comunque sia è un’arte raffinata che richiede studio e applicazione (ma gioiosi).
Vi sono almeno sessantaquattro arti che una persona dedita al Kamasutra può imparare, e rendere più gioiosa e piacevole sia la propria esistenza che quella degli altri.
Elencare tutte queste arti non è possibile in uno spazio così ristretto, basti sapere che vi sono arti come il canto, la danza, la poesia, gli indovinelli, la mimica, l’arte di disporre i fiori in un ambiente, la pittura, di fare tatuaggi, preparare cibi e bevande, conoscere e utilizzare i gioielli e…..l’arte amatoria.
Brutta parola per i moralisti, perbenisti e clericisti. Per coloro, cioè, che il sesso lo fanno solo al buio (e casomai sotto le coperte). O per coloro che vedono nel sesso solo una cosa “sporca” da fare al massimo come atto procreativo, e poi subito dimenticarlo.
Dimenticano o forse non sanno, costoro, che tutto nell’universo è sessuato e che il sesso, fatto con la persona giusta, nel modo giusto, può portare al “settimo cielo” chi lo pratica.
Una mano d’uomo che accarezza la pelle di una donna, se l’uomo è consapevole, può trasmettere a quell’uomo un piacere vitale che nessun’altra cosa al mondo può dare (tranne l’immersione nella Luce Divina). Il sesso dona forza, creatività, gioia, riconoscenza e piacere di vivere.
Non vi è nulla che più del sesso possa “aprire” i cancelli del Cielo. Non certo la mortificazione o la rinuncia obbligatoria, che portano solo inaridimento e deviazioni di ogni tipo.
IL SESSO NELLO YOGA
Quando poi, ad avere un rapporto sessuale, sono due persone che praticano Yoga da un po’ di anni, due persone che sappiano gestire la propria energia in un certo modo e “canalizzarla” nei giusti percorsi energetici, un rapporto sessuale può causare una vera e propria apertura verso la Luce.
La Shakti può penetrare in due esseri che, adeguatamente preparati con anni di pratiche appropriate, sappiano unirsi sperimentando nei loro corpi e in tutto il loro essere l’unione dei due Princìpi primordiali Maschile e Femminile: di Shiva e Shakti.
Vi sono due modi (indipendentemente dalle varianti di posizione) di avere un rapporto sessuale, il primo è quello che mira al semplice appagamento sensoriale (sano e giusto anch’esso), il secondo è quello che funge da tramite verso la Trascendenza, che porta a sperimentare dimensioni più “sottili”, fino a toccare più Luce, Amore e Potere.
Perciò, lavarsi, ungersi con oli profumati, mettere una musica sensuale e lasciarsi andare alle gioie dell’amore non può che far bene, sia a chi cerca il Divino, che a chi semplicemente cerca una unione più profonda e piacevole con un’altra creatura.
Far l’amore fa bene alla vita.