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Il fumo danneggia l'intelligenza

 

Chi fuma molte sigarette ha un Qi (quoziente intellettivo) minore rispetto a chi non è soggetto al vizio del fumo. In poche parole, è meno intelligente e dotato mentalmente. Lo ha stabilito un recente studio condotto in America, secondo cui il fumo abituale influenzerebbe in maniera negativa il cervello.

Il confronto tra non fumatori e tabagisti non lascia alcun dubbio: nei primi il quoziente intellettivo è pari a 101, negli altri il valore si assesta a 98. I risultati di questo studio americano sono stati pubblicati sulla rivista “Addiction”: a sostegno della tesi, sono stati coinvolti circa ventimila militari israeliani, e di loro il 58% già fumava al momento di arruolarsi.

Il dato che si riferisce al quoziente intellettivo tende a variare anche in base al numero di sigarette consumate. I ricercatori però sostengono che non sia il fumo ad abbassare il quoziente intellettivo, quanto piuttosto che i soggetti con un Qi più basso siano tendenzialmente più inclini a fumare.

Certo, guardando in giro si trovano migliaia di esempi riguardanti uomini famosi con il vizietto del fumo ( vedi Barack Obama o Pablo Ricasso), ma sono senz’altro i non fumatori a detenere il primato dell’intelligenza. Il motivo? Non fumare aiuta a prevenire una delle malattie più temute, il cancro. E questo lo dice il famoso oncologo Veronesi, che ovviamente non fuma.

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