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Benefici dei cristalli di colore blu scuro

Benefici dei cristalli di colore blu scuro

Le tonalità ricche del blu scuro, fredde e contemplative, inducono nello spirito uno stato di serenità meditativa. Le pietre blu scuro sono spesso associate alla lealtà e ai grandi ideali.

Lo zaffiro, che è una varietà di corindone, appartiene alla famiglia dei rubini ed è per durezza il secondo minerale. Di un colore blu intenso, esiste anche in rosa, oro, bianco, e perfino nero. Gli zaffiri stellati contengono aghi di rutilo che alla luce intensa riflettono una stella a sei punte. Molte pietre vengono trattate per intensificarne il colore e, per dare risalto alle tonalità di blu, sono per lo più tagliate in forma ovale o rettangolare arrotondata. Storicamente i grandi produttori di zaffiri sono il Myanmar e il Kashmir, ma quelli che si trovano oggi sul mercato, in tonalità che vanno dall’azzurro chiaro al blu scuro, vengono per lo più dallo Sri Lanka.

Tradizionalmente gli zaffiri erano considerati simbolo di fedeltà, e quindi spesso scelti come anelli di fidanzamento. Nella storia è stata una pietra prediletta dai sovrani e dalle alte gerarchie ecclesiastiche. I gioielli della Corona britannica comprendono alcuni zaffiri di straordinaria grandezza nella tonalità “blu reale”.

Lo zaffiro blu avvicina ai grandi ideali e all’essenza spirituale, e permette di comunicare con la propria verità interiore. Per sfruttarne le proprietà di equilibratore delle emozioni e guida dei pensieri verso il presente, applicatelo sulla fronte. Si ritiene inoltre che rafforzi il cuore e i reni.

I lapislazzuli contengono la lazurite, un minerale blu con striature dorate o microcristalli di pirite e calcite bianca. Il colore è sempre blu intenso. La presenza dei cristalli di pirite distingue i lapislazzuli dalla sodalite, che è blu ma senza la pirite. La pietra è per lo più opaca, porosa e va pulita solo con acqua tiepida e sapone. Tendenzialmente friabile, deve essere conservata con cura. L’estrazione dei lapislazzuli, che risale a 6000 anni fa, si effettua fin dall’antichità in Afghanistan. Altri produttori di lapislazzuli sono in Cile, Stati Uniti, Siberia, Myanmar.

Nella tomba di Tutakhamen furono rinvenuti molti tesori, e tra questi la celebre maschera del giovane re d’oro e lapislazzuli. I faraoni usavano ornarsi con questa pietra in vita e in morte. In epoca medievale e rinascimentale si impiegava la polvere dei lapislazzuli macinati per ottenere le sfumature intense di blu da usare nei dipinti, negli smalti e nelle vetrate istoriate.

I lapislazzuli purificano spiritualmente aiutando a volgere la mente lontano dalle cose terrene. Collega ad una guida superiore e schiude la consapevolezza interiore. Le inclusioni di pirite dorata attivano il fuoco dell’illuminazione, soprattutto se la pietra è collocata sulla fronte in corrispondenza del terzo occhio. Si ritiene che infonda all’intero organismo forza e vitalità.

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