Il Tai chi è l’arte della presenza totale; non si può essere in unità se non si è totalmente presenti. Unità, presenza, armonia, sono strettamente collegate l’una all’altra. Non si può essere in armonia con una persona se ogni quattro parole veniamo interrotti dal telefonino. E’ buona regola quando siamo con qualcuno, spegnere il cellulare.
Ormai siamo in piena era virtuale e i rapporti tra gli esseri umani diventano sempre più spersonalizzati. Da quando, negli anni ’70, ha fatto il suo ingresso nella scena pubblica la tivù commerciale, abbiamo assistito alla continua deturpazione di films, spettacoli musicali, documentari, che vengono continuamente interrotti dagli spot pubblicitari; si tratta di un fenomeno molto preoccupante che sta causando seri danni al cervello umano. In più dopo un po’ di anni, a questa già grave situazione, si è aggiunto il crescente uso (e abuso) del telefonino. Di questi tempi diventa sempre più difficile parlare con qualcuno senza essere continuamente interrotti dallo squillo di un cellulare.
L’uomo deve imparare a gestire gli oggetti tecnologici, non diventarne schiavo. Parlare con un amico ed interrompere continuamente la conversazione, perché c’è “l’urgenza” di rispondere al telefonino, è una grossa mancanza di rispetto verso il nostro interlocutore, che resta spiazzato dalla nostra interruzione. Sarà capitato a tutti che mentre si stava per dire qualcosa di importante col cuore in mano, casomai proprio sul più bello, il nostro interlocutore ha “dovuto” rispondere al cellulare che squillava nervosamente; come ci siamo sentiti? Delusi? Traditi? Messi da parte? Non considerati?
Quando si sta in compagnia di qualcuno: un amico, la nostra compagna o compagno, chiunque sia, se veramente vogliamo stare con quella persona, dovremmo starci interamente, con tutto noi stessi.
Inoltre, le interruzioni continue dei telefonini, o degli spot pubblicitari, causano dei veri e propri shock al nostro cervello e al nostro apparato emotivo.
Una volta, si poteva entrare in emozioni bellissime nel guardare un film; oggi le nostre emozioni vengono continuamente “deviate” da intrusioni di ogni genere. C’è un filo continuo, in una storia cinematografica o raccontata a viva voce che, se viene interrotto, può non ricongiungersi più. Ormai la cosa si sta diffondendo sempre più anche nel modo di parlare, che è diventato frammentato, caotico, spesso senza un filo conduttore.
L’armonia, in un rapporto, si viene a creare se c’è sintonia, accordo. Immaginiamo un’orchestra nella quale ogni musicista segue ritmi e melodie diverse, che caos; lo stesso caos lo stiamo vivendo in ogni situazione della vita. Facciamoci furbi, impariamo a spegnere il cellulare ogni tanto; concediamoci il piacere di avere una conversazione “intera”, senza interruzioni, sicuramente vivremo emozioni più intense e durature. Se abbiamo un appuntamento con qualcuno, viviamo quell’incontro con tutto noi stessi, spegniamo il telefonino.
L’armonia che ci aiuta a raggiungere il Tai chi è anche questa: la capacità di essere totali, di essere interamente nell’attimo presente.