Lo Yoga non va inteso come fuga dalla realtà né come ricerca egoistica di uno stato di benessere o potere individuale. Esso ha come fine “la presa di coscienza dell’Unità, pur nella diversità delle forme, di tutto ciò che esiste”. Ma, lo Yoga, può apportare autentici benefici solo se affiancato da un serio percorso di “Ricerca Interiore”.
Abbiamo precedentemente accennato al fatto che lo Yoga è uno “strumento” di presa di coscienza e di potenziamento delle facoltà dell’essere umano. A questo punto è d’obbligo precisare che è impossibile (se non sterile o pericoloso) praticare lo Yoga senza affiancarlo ad un percorso di “Ricerca Interiore”; diventa quindi d’obbligo cercare un buon insegnante, o una buona Scuola che indirizzino il ricercatore sia in un percorso di pratica e studio dello Yoga Integrale, che di Ricerca Interiore. Senza la Ricerca Interiore, la pratica dello Yoga resta sterile, sarebbe come pretendere di costruire un grattacielo senza le fondamenta; oppure può innescare processi di sviamento mentale, dando origine a “sogni” d’onnipotenza e distacco dalla realtà. L’uomo, invece, ha una estrema necessità di meglio comprendere la realtà, per viverla al meglio delle proprie possibilità. In pratica, pur cercando il superamento dei suoi limiti attuali, l’uomo e la donna moderni devono saper tenere i piedi ben saldi per terra.
Se vogliamo fare un paragone tra lo Yoga e la Ricerca Interiore si può dire che la Ricerca Interiore corrisponde ai corsi scolastici che vanno dalle Elementari alle Superiori, mentre lo Yoga è l’Università.
Sia la Ricerca Interiore che il cammino yogico necessitano di un autentico desiderio di emancipazione dai propri limiti, pazienza, perseveranza. Ecco perché l’uomo di oggi, abituato ad avere tutto e subito, incontra enormi difficoltà quando tenta un approccio con discipline così antiche, mentre l’uomo di un tempo seguiva altri ritmi di vita, più in armonia con la natura.
Ma anche in tempi antichi non erano poi molti i “ricercatori”. Inoltre, in passato, una scuola di Yoga o di Ricerca Interiore non era facilmente accessibile né alla portata di mano. A volte si dovevano percorrere migliaia di chilometri per incontrare un vero Maestro. Quindi, quando il “viaggiatore” arrivava, era già temprato dal lungo cammino; eppure non sempre era accettato dal Maestro.
A questo punto chiediamoci: “Se vi sono stati uomini che hanno sopportato fatiche incredibili, solo per trovare un posto dove imparare conoscenze nascoste ai più, cosa deve custodire di così “prezioso” lo Yoga?