Il braccialetto “Power Balance” , diventato un oggetto cult in questi ultimi mesi, promette di migliorare equilibrio e prestazioni fisiche di chi lo indossa. L’Antitrust ha avviato in questi giorni una indagine per verificare se è rintracciabile una “pratica commerciale scorretta” da parte delle due società che hanno messo in distribuzione questo prodotto nel nostro Paese.
Diventare più forti fisicamente e dotati di maggiore equilibrio: questo si aspetta chiunque metta al polso un braccialetto della linea “Power Balance”, disponibile anche nella versione “collanina con ciondolo”. Il problema è che scientificamente i reali effetti sul corpo umano non sono stati ancora dimostrati. Per questo è intervenuta l’Autorità della Concorrenza, che nel termine di 15 giorni si propone di concludere una inchiesta sugli effetti dei prodotti sul corpo umano, ed anche sulle eventuali controindicazioni riscontrate per la sicurezza e la salute dei consumatori.
L’istruttoria verrà portata avanti seguendo le regole del “Codice del Consumo”, individuado il comportamento scorretto di quelle aziende che pubblicizzano caratteristiche e risultati di prodotti ingannando la buona fede dei consumatori.
Non si sa se è il caso dei braccialetti “Power Balance”, lo sapremo tra un po’ di tempo. L’istruttoria apre la possibilità di eventuali risarcimenti, stando a quello che afferma il presidente dell’associazione “Codacons”. Intanto potremmo cominciare a dubitare degli effetti “portentosi” di questi prodotti, in modo da non restare delusi se gli effetti previsti non dovessero verificarsi.