I condizionatori sono ormai onnipresenti nella nostra vita. Alcuni non saprebbero farne a meno. Ma sono tutt’altro che innocui…
Per molti di noi è ormai diventato un gesto automatico. “Tac” e il condizionatore si accende, diffondendo negli ambienti in cui viviamo la temperatura che noi abbiamo scelto. Vi è mai capitato di entrare in un negozio, e di sentirvi come in una cella frigorifero?
La temperatura “ideale” non esiste. In realtà il nostro corpo dovrebbe essere perfettamente in grado di adattarsi al clima in maniera del tutto naturale, senza alcuna forzatura. Ovvero il nostro organismo sa come reagire sia al caldo torrido che al freddo polare.
Ma noi uomini siamo abituati ad intervenire, utilizzando tutti gli strumenti a nostra disposizione. Ma quali sono le conseguenze dell’uso del condizionatore su di noi e nell’ambiente in cui viviamo? Recenti studi hanno rilevato come alcuni malesseri siano aumentati di circa 40% nelle persone che si espongono spesso all’aria condizionata.
Ciò che minaccia maggiormente la nostra salute è lo sbalzo termico da una temperatura eccessivamente calda ed umida (quale quella che si registra fuori durante i giorni estivi) ad una molto fresca e “statica”. Le persone che fuggono dal caldo torrido delle città per rifugiarsi nei “condizionatissimi” centri commerciali forse non considerano gli effetti “collaterali” di questo loro gesto.
Spesso l’aria condizionata provoca fastidiosi mal di testa, mal di gola, dolori articolari, torcicollo, bronchiti, ed anche diarrea. E le conseguenze sull’ambiente? L’Enea ha condotto una ricerca per conto del Ministero dell’Ambiente, rilevando che l’uso del condizionatore fa aumentare l’effetto serra del pianeta, e distrugge lo strato di ozono che si trova nella stratosfera.
Un altro rischio è quello della produzione delle polveri. Se il filtro del condizionatore non viene regolarmente pulito, si possono annidare all’interno microrganismi come funghi e batteri. Andrebbe pulito spesso anche il filtro di drenaggio dell’acqua dal condensatore, sempre per evitare che vi si depositino acari e batteri.
E se tornassimo alle “origini”? Se trovassimo modi più naturali per fronteggiare il caldo? A volte basterebbe un po’ di tolleranza in più. Potremmo per esempio rispolverare dalla soffitta il vecchio ventilatore, che di sicuro consuma meno energia.
E badare anche all’alimentazione. Mangiare pasti leggeri e molta frutta e verdura aiuta a reagire meglio all’afa. Inoltre bisognerebbe bere molta acqua (ma non ghiacciata), ed eliminare gli alcolici, che aumentano la temperatura corporea. Se proprio decidiamo di usare il condizionatore, facciamolo con intelligenza.
Impostiamo la temperatura sui 26°, in modo che il tasso di umidità non superi il 60%. Se decidiamo di acquistare un condizionatore, scegliamolo di classe A (a più basso consumo energetico). E poi godiamoci pure l’estate, anche con l’afa e il caldo torrido, pensando all’inverno che è passato e a quello che verrà!