Pensare che lo Yoga o la Meditazione non abbiano nulla a che vedere con la realtà sociale, pubblica, è un grosso errore; è esattamente il contrario.
Man mano che ci si sveglia, ci si rende conto che navighiamo tutti sulla stessa barca, quella che può aiutarci ad attraversare l’oceano del Samsara senza annegare tra i flutti. Solo un lavoro congiunto può essere di reale beneficio per tutti; perciò è controproducente essere egoisti.
I punti da seguire nel percorso yogico possono essere riassunti in queste parole chiave: Conoscenza, Amore, Azione, Volontà. La sequenza di queste parole non è casuale: non vi può essere vero amore senza conoscenza. Inoltre, le azioni compiute senza conoscenza e amore non portano buoni frutti.
Infine, una forte volontà priva di conoscenza e di amore, può causare danni enormi. Quindi, il primo passo da fare è cercare di capire la verità celata in tutte le cose, con lo scopo di imparare come amare. L’Amore, per lo yogi, è il fulcro di tutto; egli invoca l’Amore, anela all’Amore.
Lo yogi ha capito che senza l’Amore la vita non è che una landa deserta. Si può dire che tutte le sue azioni sono dettate dall’Amore. Ma il Vero Amore, quello con la A maiuscola, è universale. Se si ama una, dieci o cento persone soltanto, quello non è amore, ma un sentimento egoistico.
L’amore è generosità senza ostentazione, dono discreto di ciò che si possiede, piacere di condividere. L’Amore è comprensione e gioia di essere in unità con tutto ciò che ci circonda; il piacere di condividere lo stesso spazio e tempo con altri esseri umani, animali, vegetali, minerali, fino agli oggetti più insignificanti. Il piacere di donarsi interamente alla vita.
Amore è gratitudine per un alito di vento che ci sfiora i capelli, per un raggio di sole che ci riscalda la pelle, per un sorriso che qualcuno ci ha regalato. Amore è sforzarsi di rendere migliore questo pianeta, rispetto per l’ambiente e gli altri regni della natura.
Amore, è soprattutto aiutare gli altri ad aprire gli occhi, a svegliarsi. Amore è non ledere la libertà individuale degli altri esseri viventi.
Perciò, il vero percorso yogico non è un cammino solitario, almeno non è egoistico, perché Yoga è unità. Meditazione e Samadhi sono unità con la Realtà, non astrazione da essa.
Ai vertici dello Yoga rimane senz’altro l’individualità; quindi la consapevolezza di: “Io e gli altri” rimane. Ciò che, invece, viene lasciato definitivamente dietro è il: “Meglio per me che per gli altri”, oppure il: “Si salvi chi può”.
Il giusto modo di meditare non è chiusura alla vita o agli altri.
La Meditazione non è escludere il mondo che ci circonda, ma abbattere le pareti illusorie che ci dividono dalla meravigliosa realtà che ci circonda.
Letture consigliate:
Il Grande Sigillo; Tilopa; ed. Promolibri
Io non sono mai nato; Om Oskraham, Halladhah Hanahit; Adea ed.
La Bhagavad-gita; Raphael; ed. Ashram Vidya
La Via di Mezzo; commento di Thubten Rinchen; Libreria Editrice Psiche
Padroni del vostro destino; W. Ferrero, A. Di Terlizzi; Adea ed.
Consapevolezza Rigpa; Padmasambhava; L.E. Psiche
Aforismi dello Yoga; Patanjali; ed. Promolibri
Il Tantra dell’Unico Punto; Lodro Gyatso; L.E.Psiche