Cosa contiene il dentifricio che usiamo ogni giorno? E’ bene saperlo!
Lavarsi i denti è un gesto quotidiano al quale non diamo più neanche importanza. Ma dovremmo chiederci- se realmente teniamo alla nostra salute e al nostro benessere- a cosa serve il dentifricio che usiamo, e soprattutto quali sostanze contiene al suo interno.
Il dentifricio serve innanzitutto a rimuovere la placca, con l’aiuto dello spazzolino, e a potenziare l’azione disinfettante della saliva. Se la placca non viene rimossa, si trasforma in tartaro, nemico acerrimo dei nostri denti, perché difficilissimo da asportare.
Il dentifricio contiene sostanze leganti, addensanti, stabilizzanti ed umettanti che lo rendono uniforme ed omogeneo, almeno fino alla data di scadenza. Ma- ad una attenta analisi- risulta che il resto degli ingredienti in esso contenuti (schiumogeni, dolcificanti, aromi, coloranti, sbiancanti, remineralizzanti, ecc.) non serve affatto a migliorare l’igiene dei denti.
Essi svolgono solo una funzione di marketing, per cui la pubblicità esalta la marca dei dentifrici che sbianca i denti o che rinfresca l’alito. C’è chi ritiene che basterebbe spazzolino ed acqua e masticare un po’ di menta per assicurare ai nostri denti una perfetta igiene unita ad una gradevole sensazione di freschezza. Certo il dentifricio viene in diretto contatto con la nostra bocca, quindi è un prodotto che subisce numerosi controlli di qualità e sicurezza.
Ma è comunque buona norma non ingerire la pasta dentifricia, risciacquare bene la bocca, e soprattutto acquistare prodotti bio ecologici, che sono privi di qualsiasi sostanza che potrebbe causare problemi. Questo vale soprattutto per i bambini, che spesso inavvertitamente ingeriscono il dentifricio. Ma quali sono gli ingredienti che vanno evitati?
Innanzitutto occhio all’etichetta del dentifricio, che dovrebbe contenere tutti gli ingredienti nel formato Inci (un tipo di nomenclatura riconosciuta a livello europeo) ed in lingua inglese. La prima sostanza da evitare è il Triclosan, che svolge una funzione antisettica. Solo che alcuni studi hanno dimostrato la sua pericolosità per l’uomo e l’ambiente, in quanto può combinarsi con il cloro presente nell’acqua del rubinetto, e generare il cloroformio, una sostanza che si sospetta essere cancerogena.
Il fluoro (o sodium fluoride) è addirittura stato vietato in Canada per i prodotti di igiene orale, mentre da noi l’argomento è ancora controverso. Ci sono comunque studi scientifici che dimostrano che il fluoro è tossico se ingerito in dosi eccessive. Una direttiva europea stabilisce per i dentifrici un livello massimo di 0,15 di fluoro. Badate bene che la percentuale venga riportata sull’etichetta.
Se volete saperne di più, visionate il sito www.dentecariato.it