L’essere umano ha ricevuto nei millenni diversi metodi di Yoga. Anche se il termine Yoga è prettamente di matrice indiana. Esso tuttavia è esistito, prima e dopo la diffusione indiana anche in altre parti del pianeta, sotto forme e nomi differenti.
Si può capire bene questa affermazione solo se si comprende fino in fondo qual’è lo scopo dello Yoga: liberarsi dall’illusione della separazione delle forme per riconquistare la consapevolezza dell’Unità solo apparentemente perduta.
E’ fuori da ogni dubbio che lo Yoga contempla l’esistenza del Divino e ne ricerca la comunione, qualunque possa essere la Sua natura e il suo Nome. Il Divino, in quanto Matrice, Sostanza, Vita, Reggente e Fine di tutto ciò che esiste viene rappresentato nella Isa Upanishad come contemporaneamente dentro e fuori dalla Creazione.
In questo antico testo leggiamo: “Il Supremo si muove e non si muove. Sebbene sia indicibilmente lontano Egli è anche presente in tutto ciò che esiste.”
Questo è un mistero che la mente umana non può comprendere, perché la mente non è lo strumento appropriato per indagare su questi argomenti.
La mente è strutturata per comprendere il finito, non l’infinitamente grande, né l’infinitamente piccolo. La mente serve per muoversi nella vita concreta, fatta di parametri strutturati su base matematica.
Per sondare le verità Divine essa si rivela uno strumento inefficace, ed è diventata spesso fonte di enormi malintesi che hanno causato non poca confusione, generando conflitti religiosi verbali e militari. Si sono combattute un numero incredibili di guerre in nome di “presunti” Dei differenti.
La Verità è nel silenzio, è ben custodita nella grotta del cuore, dove brilla la Luce dell’Amore, dell’Intelligenza e dell’Intuizione. Una volta che si comincia a parlare ci si allontana dalla Verità; per questo la vera conoscenza, da sempre, viene trasmessa da cuore a cuore. L’uomo si fissa sulle parole e perde il vero significato delle cose.
Così, l’uomo schiavo delle parole, può pensare che la contemplazione cristiana sia differente da quella buddhista o musulmana, e che i differenti contemplatori stiano contemplando Verità diverse. La Verità è una sola, unica e indivisibile, è come la luce del Sole che contemporaneamente illumina, riscalda e vivifica miliardi e miliardi di cose, esseri ed atomi; perciò è indispensabile non fissarsi sulle forme, ma sulla sostanza.
I diversi metodi di Yoga che sono stati donati all’uomo, hanno il preciso scopo di portarlo a vivere concretamente (e senza intermediari) uno stato coscienziale che, al di là delle parole, possa dargli la certezza di essere uno col Divino di cui è figlio.
Nella Dottrina Segreta di Helena P. Blavatsky, vengono rivelate molte importanti informazioni sull’origine della vita e del genere umano. In questo testo, il lungo cammino dell’uomo viene descritto come composto da una parabola discendente, che vede la Coscienza Divina cadere nelle forme di materia sempre più dense, ed una parabola ascendente, attraverso la quale la Coscienza Divina ritorna alla “casa” dalla quale è partita, portando con sé i frutti delle esperienze apprese nelle infinite forme di cui si è rivestita.
Il cammino yogico ha il preciso scopo di accelerare il ritorno a “casa”.
A questo serve lo Yoga.
A questo servono tutte le Vie spirituali.