Una delle ghiandole endocrine più importanti del nostro corpo, situata nella parte anteriore del collo, è la tiroide, che svolge la funzione di produrre l’ormone tiroideo, attraverso il consumo di alimenti ricchi di iodio. Questo ormone, tra le altre cose, regola il battito del cuore, i cicli del sonno e dell’umore, la pressione arteriosa e la sensibilità al freddo e al caldo. Inoltre controlla il processo di trasformazione degli alimenti in energia (funzione metabolica).
L’attività della tiroide viene regolata da un’altra ghiandola, l’ipofisi, tramite l’azione di un ormone specifico, il TSH. Quando gli ormoni tiroidei circolano in maggiore quantità del necessario, l’ipofisi interviene mettendo a riposo la tiroide, che altrimenti si affaticherebbe inutilmente (ipertiroidismo).
Vi sono anche casi in cui la tiroide è pigra, e la sua attività è piuttosto rallentata (ipotiroidismo). In caso di ipertiroidismo si verifica un aumento dei processi ossidativi delle cellule, che consumano troppa energia rispetto al necessario, il metabolismo accelera, la pressione arteriosa aumenta, i battiti del cuore si alterano.
Inoltre si verifica una anomala circolazione del sangue, che potrebbe provocare un soffio al cuore. Il soggetto iperteso perde peso rapidamente, pur mangiando la stessa quantità di cibo di sempre, avverte sensazioni di calore e sudorazione, può anche notare una apertura delle pupille degli occhi. Quando questi sintomi si fanno sentire, è bene recarsi da un endocrinologo per tutti gli accertamenti del caso.
L’ipertiroidismo può essere provocato dal morbo di Graves- Basedow, una malattia autoimmune che scatena una produzione “a casaccio” di ormoni tiroidei. L’ipertiroidismo colpisce soprattutto le donne, sopraggiunge intorno ai 25-30 anni, e in genere ha una base genetica. Molto spesso la diagnosi tarda ad arrivare, in quanto i sintomi si attribuiscono con facilità ai ritmi di vita stressanti cui siamo tutti sottoposti. La cura per la tiroide troppo attiva può consistere o nella somministrazione di medicinali antitiroidei, oppure in alternativa in una terapia a base di iodio radioattivo.
Come ultima soluzione, esiste la possibilità di asportare chirurgicamente la tiroide. In genere la terapia ha una durata variabile (da sei mesi ad un anno), ma i risultati non tardano ad arrivare, e possono rendere inutile il ricorso all’operazione chirurgica. In caso di ipotiroidismo, invece, i sintomi sono meno visibili ed eclatanti: riflessi rallentati, intolleranza al freddo, stanchezza diffusa, ipercolesterolemia, aumento del peso, sonnolenza. In questo caso la terapia prevede l’assunzione di compresse a base di levotiroxina, che hanno la funzione di ripristinare l’attività ormonale in maniera equilibrata.