Ogni parrucchiere che svolge con scrupolo il proprio lavoro sa che la salute dei capelli è messa a dura prova dall’uso costante di prodotti a base di sostanze chimiche che ne aggrediscono la struttura rendendoli fragili e spenti. Da non sottovalutare inoltre l’impatto che questi prodotti hanno sull’ambiente, le cui confezioni sono per lo più non riciclabili. A tutto ciò si aggiunge il forte consumo energetico delle apparecchiature utilizzate, come phon e caschi asciugacapelli.
Un recente studio della Kyoto Club ha rilevato che l’attività dei parrucchieri italiani provoca l’emissione di circa 800 mila tonnellate di anidride carbonica, mentre il consumo idrico stimato è di circa 365.000 litri. Nei saloni bio si utilizzano colorazioni anallergiche, prive di ammoniaca, ed i clienti possono rilassarsi in un ambiente piacevole e senza rumori. L’intera impiantistica è realizzata con attrezzature altamente tecnologiche e ad efficienza energetica, come lampade a led e sistemi di riciclo e depurazione delle acque.
Questi accorgimenti comportano un costo aggiuntivo per il cliente, che si aggira intorno al 15-20%. Il prezzo comunque resta accessibile ed il risultato finale è soddisfacente. Ovviamente non è compromesso il fattore estetico: i prodotti coloranti senza agenti chimici hanno le stesse caratteristiche, anche in termini di durata. L’eco-parrucchiere è una professione che si sta affermando con successo in tutta Europa: in Spagna, a Madrid, è stata creata la prima scuola di formazione per eco-parrucchieri.
I nuovi professionisti vengono guidati nell’allestimento del salone, con pavimenti e mobili ecologici, legname provvisto di certificazione e lampadine a basso costo. Più di recente è stato lanciato il progetto “Saloni Nature” di L’Oreal Professionnel, in collaborazione con Federparchi e Kyoto Club, che ha coinvolto circa duecento parrucchieri italiani. L’intento della casa cosmetica è di incentivare i parrucchieri ad intraprendere un percorso ecosostenibile senza rinunciare all’immagine e all’estetica.
Per ridurre le emissioni di anidride carbonica gli affiliati al progetto “Saloni Nature” spengono piastre, phon e caschi quando non li utilizzano, fanno la raccolta differenziata e usano borse in tessuto o in carta per fare la spesa. Insomma, forse sarà anche un nuovo fenomeno di moda e costume, ma almeno ha i suoi vantaggi, soprattutto in termini di risparmio energetico. Potrà anche rivelarsi nel tempo un’azzeccata strategia di marketing, ma almeno gli effetti non saranno effimeri. L’ambiente ringrazia, e questo non è poco.