Non è un trattamento, e neppure una terapia. Si tratta piuttosto di un gesto che è antico quanto il mondo, che fa bene al bambino, ma anche ai suoi genitori. Attraverso il tocco il neonato stabilisce il suo primo, fondamentale contatto con la vita e sperimenta l’attaccamento verso chi lo ha messo al mondo. Alla base di questo scambio c’è semplicemente l’amore.
Il massaggio infantile è conosciuto da millenni in tantissime culture lontane dalla nostra. In Occidente questo tipo di pratica deve la sua diffusione ad una studiosa, Vimala Schneider Mc Clure, che lo ha elaborato negli anni ’70.
Mc Clure ha inoltre fondato l’International association of infant massage (Iaim). Affiliata a questa vi è l’Associazione italiana massaggio infantile (Aimi), che sta diffondendo il massaggio infantile in Italia attraverso ricerche e corsi per operatori.
I genitori ed il bambino sono gli indiscussi protagonisti del massaggio, che non si esegue secondo una precisa sequenza. Per frequentare un corso di massaggio è necessario che il bimbo abbia circa un mese. Le modalità cambiano a seconda delle esigenze e dell’età del bambino.
E’ possibile reperire un insegnante di massaggio infantile contattando i referenti Aimi presenti in ogni regione. Attraverso i corsi, i genitori imparano a muovere le mani e comunicare con il bimbo. I benefici del massaggio sono davvero tanti: dona una maggiore serenità al bimbo, che acquista più appetito e ritmi più regolari di sonno.
Per info: Aimi- Associazione italiana massaggio infantile- Strada Maggiore, 94- 40125- Bologna
Tel. e fax: 051. 397394; www.aimionline.it