La coscienza non risvegliata, è identificata con i fenomeni che la circondano (il Samsara), questo la porta a credere di essere un corpo di una certa età, con un suo nome, sesso, parentela, nazionalità, religione, status sociale, ecc.
Dalla identificazione con il corpo e col nome nasce il senso di appartenere esclusivamente a una certa realtà sociale e ad un certo periodo storico, e quasi mai ci si interroga su chi siamo realmente, oltre il breve segmento di questa vita.
Praticare Meditazione, in questo periodo storico, richiede di percorrere una parabola ascendente-discendente. Questo processo di ascesa e discesa è ben rappresentato da un importante simbolo, lo Sri Yantra, che tra le tante chiavi di lettura contiene anche questa: le cornici quadrate rappresentano la manifestazione materiale, i tre cerchi concentrici i tre mondi, le due corolle di petali gli attributi umani, i nove triangoli all’interno i nove piani di coscienza, e il punto centrale la coscienza.
Con i triangoli rivolti verso il basso, viene rappresentato il processo di discesa nella materia attraverso delle “condensazioni” a catena che, partendo dalla Sostanza Unica Primordiale, hanno formato sostanze sempre più dense, fino alla dura pietra e ai minerali.
Imprigionata nell’esistenza materiale, la Coscienza, è stata guidata a passare dall’esistenza nei minerali, vegetali ed animali, fino alla forma umana. Qui, ad un certo stadio della sua evoluzione, l’uomo può trovare la via della liberazione percorrendo il percorso indicato dai triangoli con la punta in su.
Questo percorso di ascesi, porta alla realizzazione della propria Vera Natura, del mondo che la circonda e della Fonte Unica dalla quale sono venute all’esistenza tutte le cose seguendo una lunga “catena di risvegli”.
Questo percorso è fatto ad onde ascendenti e discendenti che possono anche seguire dei ritmi irregolari che si susseguono velocemente; cioè può avvenire che anche in una giornata ci si eleva e si discende più volte.
Attenzione a non dare una valenza morale a questo processo, si tratta semplicemente di una percezione sempre più densa della materia, alternata ad una percezione più sottile, fino alla percezione e realizzazione della Coscienza.
Questo percorso è obbligatorio perché, come dice Helena Blavatsky nella Dottrina Segreta: “…per diventare Dei divini pienamente coscienti le intelligenze spirituali primordiali devono passare attraverso lo stadio umano”.
La discesa per amore
Una volta risvegliato e pienamente realizzato, lo yogi, entra nell’infinita Schiera dei Servitori, e può succedere che torni a rivestire i panni umani allo scopo di aiutare chi è rimasto indietro nel percorso.
Paradossalmente dovrà ricominciare tutto da capo e ripercorrere, nei primi decenni della sua vita, un percorso umano simile a quello di tutti gli altri; solo così potrà capire fino in fondo i suoi simili.
Naturalmente, quanto appena detto non dev’essere accettato ciecamente, piuttosto vuole essere uno spunto per spingere a fare ricerche più approfondite sull’argomento.