Come afferma l’autore del libro, Diego Masi, la “green revolution” parte dal basso, e investe il nostro stile di vita, le abitudini, la realtà di ogni giorno. Anche la comunicazione deve adattarsi a questi nuovi standard, usando d’ora poi le parole collegate a tale “svolta verde”.
Tutti noi sentiremo parlare sempre più spesso di “Green Economy“, “Green Revolution“, “Green Comunication“, parole che (a parte l’inglesismo) esprimono bene l’epoca in cui viviamo, e a maggior ragione quella che vivremo nel futuro.
Ognuno di voi è seriamente coinvolto in questo cambiamento che si profila all’orizzonte, e che investe tutti gli ambiti umani: la scienza, l’economia, la comunicazione, il mondo del lavoro. Dobbiamo d’ora in poi “pensare verde”, se non vogliamo essere condannati all’autodistruzione.
Il pianeta in cui viviamo sta finendo le risorse disponibili, i dati in questo senso parlano chiaro. L’uomo, con il suo agire scriteriato, sta causando una serie di problemi (emissioni di gas serra, deforestazione, industializzazione sfrenata) che pagheremo tutti a caro prezzo. La rivoluzione verde, che parte “dal basso”, dalla gente che vuole cambiare davvero ciò che non va, è un tenetativo (collettivo) di salvare la specie umana.
La recessione e la crisi economica che stiamo vivendo sulla nostra pelle fa emergere sempre più la figura del “consumatore critico” che sceglie di risparmiare e non farsi fregare dal sentito dire e dalla pubblicità. Un consumatore consapevole e informato, che esige trasparenza e chiarezza. In questa inversione di rotta il web è protagonista indiscusso.
Attraverso blog e siti ognuno è libero di esprimere la propria opinione su servizi e prodotti. La Rete accoglie nelle sue trame chiunque voglia informare ed essere informato liberamente. Il libro “Go green” di Diego Masi, dell’editore “Fausto Lupetti“, raccoglie anche dati inerenti le scelte e le abitudini “verdi” di noi italiani. Una lettura interessante, completa, dalle quale emergono scenari futuri alquanto verosimili e auspicabili.