La vaccinazione antinfluenzale è un intervento di profilassi che può essere utile per chiunque voglia evitare l’infezione e ridurre la circolazione dei virus. E’ consigliata per anziani, bambini e soggetti affetti da patologie croniche e per il personale delle strutture sanitarie.
Poiché il picco influenzale solitamente si ha intorno al mese di gennaio, per avere una copertura ottimale è necessario vaccinarsi a metà ottobre in maniera tale da ottenere un riscontro anticorpale adeguato.
Da quel momento in poi il soggetto è coperto dal vaccino per sei mesi.
L’efficacia, secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, varia dal 70 al 90 per cento e abbassa la mortalità legata alla malattia del 70-80%. La profilassi, seppure non riesca a impedire l’influenza, riduce comunque l’intensità delle complicazioni.
Il vaccino funziona sul virus dell’influenza, ma non ha alcuna efficacia per le molte patologie respiratorie simili all’influenza, provocate da altri virus oppure da batteri.
Il vaccino indebolisce il sistema immunitario predisponendo l’organismo a contrarre altre malattie.
Quando si decide di sottoporsi al vaccino è bene sapere che viene iniettato il virus stesso, e si potrebbe avere qualche linea di febbre nei giorni a seguire e sensazione di spossatezza: il vaccino può alleviare i sintomi della classica influenza.
E’ sempre bene valutare l’importanza di una vaccinazione a seconda del singolo caso in quanto, comunque, si tratta di creare dei piccoli scompensi a livello del fisico che reagisce sempre in maniera soggettiva.