Ciao, oggi parliamo di come eliminare i pidocchi, odiosi parassiti di piccolissime dimensioni e di colore grigiastro che colpiscono soprattutto i bambini di età compresa tra i 3 e gli 11 anni (quindi in età scolare). La scuola è infatti uno dei luoghi in cui i pidocchi si diffondono con più facilità. Come si sconfiggono questi animaletti invisibili che si nutrono di sangue e che si nascondono sul cuoio capelluto?
In realtà non è difficile eliminare i pidocchi, perché pare che non riescano a vivere più di ventiquattro ore lontani dalla cute, di cui si nutrono. Cominciamo con l’esaminare i sintomi che ci devono allarmare e capire come intervenire successivamente. Uno dei primi sintomi è la presenza di rossore cutaneo localizzato sulla nuca e nella zona delle tempie, accompagnato da prurito sul cuoio capelluto durante la notte.
Per accertarsi della presenza di pidocchi ispezionate accuratamente la testa con l’aiuto di una lente di ingrandimento e di un pettine a denti stretti. Quando sono ancora larve i pidocchi si presentano di colore bianco/grigio, poi diventano più scuri. Se avete trovato tracce di pidocchi o di uova, chiedete al pediatra quale è la lozione antiparassitaria più adatta, che va applicata su tutta la testa.
Dopo di che, è indispensabile lavare a circa 60° tutto ciò che riguarda il bambino: lenzuola, vestiti, accessori, cappelli. Le spazzole, i pettini e gli accessori a contatto con i capelli vanno lasciati in acqua bollente con sapone per almeno un’ora. Tutti gli oggetti che non possono essere lavati a secco o con acqua vanno riposti in sacchetti di plastica e conservati per due settimane (per esempio i peluche e i giocattoli).
Per eliminare i pidocchi è poi necessario effettuare il controllo su tutti i membri della famiglia ed anche su eventuali animali domestici. Dopo una decina di giorni il trattamento antiparassitario va ripetuto, se la prima applicazione non ha sortito l’effetto desiderato.
Sui pidocchi esistono pregiudizi e convinzioni che in realtà non sono esatte: per esempio, si ha l’errata convinzione che chi viene colpito dai pidocchi non è una persona pulita. Invece i pidocchi si attaccano ai capelli che vengono lavati spesso, e che sono chiari e sottili.
Sugli oggetti i pidocchi non riescono a vivere, quindi non sono utili le disinfestazioni di ambienti come scuole e palestre (i pidocchi non vivono per più di un giorno se non sono attaccati alla testa).
Non è vero che i pidocchi saltano, per il contagio è necessario il contatto diretto e l’uso di oggetti che ne siano infestati. Pare che anche tagliare i capelli non sia utile per eliminarli definitivamente.
Un’altra credenza da sfatare è che il phon riesca a debellare le uova dei pidocchi (chiamate lendini), perché queste sono piuttosto resistenti e non muoiono con facilità.
La prevenzione è importante: evitare lo scambio di oggetti ed indumenti tra i bambini (soprattutto maglioni, sciarpe e cappelli); al primo sospetto è utile applicare subito sulla testa un prodotto specifico; utilizzare frequentemente i pettini a denti stretti per rilevare facilmente l’annidamento delle uova tra i capelli.