Le pillole anticoncezionali si dividono in pillole di prima, seconda e terza generazione. Quelle di “prima generazione”, messe in commercio negli anni Sessanta, contengono una elevata quantità di estrogeni, che poi è stata progressivamente ridotta nel corso degli anni. La pillola anticoncezionale di seconda generazione è stata introdotta negli anni Ottanta, mentre quelle prodotte e distribuite dagli anni Novanta in poi sono di terza generazione.
La composizione è la stessa per tutte, a variare è soltanto il progestinico utilizzato. La funzione della pillola anticoncezionale è quello di arrestare il processo di ovulazione. Il primo vantaggio offerto dalla pillola anticoncezionale è di impedire il concepimento, evitando quindi le gravidanze indesiderate. L’uso della pillola, secondo le ricerche fatte in tal senso, riduce la comparsa di dolori legati al ciclo mestruale, e serve a regolare il flusso abbondante. Utilizzando la pillola anticoncezionale si riduce anche il rischio di anemia, una malattia che comporta una serie di altre complicazioni per chi ne soffre, quali la difficoltà di concentrazione e la stanchezza persistente.
La pillola anticoncezionale preserva dall’insorgere di tumori alle ovaie e all’utero, ed anche di cisti ovariche. Le pillole anticoncezionali di ultima generazione contengono elementi in grado di contrastare la presenza di acne, pelle grassa e peluria in eccesso. Molte ricerche, però, hanno messo in evidenza anche i rischi collegati ad un uso prolungato di questo metodo anticoncezionale.
I due pericoli maggiori legati all’utilizzo della pillola sono la trombosi venosa profonda, che colpisce gli arti inferiori, e l’ictus, che può essere ischemico oppure emorragico. Certo, tali rischi sono condizionati anche da altri fattori, come il fumo, la vita sedentaria, problemi di circolazione, malformazioni genetiche. E’ quindi opportuno effettuare un’anamnesi completa dal ginecologo, prima di assumere la pillola anticoncezionale. I pericoli legati all’uso della pillola sono maggiori durante i primi mesi di assunzione, poi tendono a diminuire.
La pratica di sospendere la pillola per determinati periodi non è né efficace, né utile. L’organismo dovrà poi riabituarsi daccapo alla pillola, e questo lo espone ad un rischio maggiore di ictus e trombosi. In base ad un recente studio pubblicato sul “British journal of medicine”, la pillola anticoncezionale che contiene drospirenone come progestinico è più pericolosa di altre. La Food and drug administration, però, smentisce questa affermazione, stabilendo che non c’è affatto un aumento di rischio di ictus e trombosi.