Ti piacerebbe vivere l’esperienza del parto nell’acqua? Vorresti sapere qualcosa in più circa la possibilità di partorire in acqua? In questo post ho raccolto qualche informazione che potrà esserti utile. Molte donne vorrebbero provare questa esperienza insolita, ma poche alla fine ci riescono, perché si lasciano prendere dai dubbi e dalle perplessità all’ultimo momento. Inoltre, non vi sono tante strutture ospedaliere che forniscono tale servizio. A detta di chi lo ha sperimentato, il parto in acqua è molto piacevole, e nel momento della nascita vera e propria, che è parecchio traumatico sia per la donna che per il bambino, si sperimenta una sensazione di sollievo e leggerezza che attenua il dolore.
Anna, trentadue anni, ci parla della sua esperienza, e si sente di consigliarla a tutte le donne che si trovano in dolce attesa. “Ho dato alla luce il mio bambino, Luca, nella piscina di una struttura sanitaria privata di Milano. E’ stata un’esperienza unica, indescrivibile, che ha lasciato per tanto tempo sul corpo e dentro di me sensazioni molto forti. Ovviamente, durante la fase del travaglio e del parto sono stata assistita da personale medico ed ostetriche molto competenti. Non ho avuto mai alcun timore, tutto si è svolto nel modo più naturale possibile, anche il dolore delle contrazioni è stato molto sopportabile.
Il nostro corpo in acqua si rilassa, generando endorfine ed ossitocina (ormoni del benessere), per questo si ha una maggiore resistenza al dolore. Non ho avuto bisogno di ricorrere all’anestesia o all’epidurale (tra l’altro impossibili in acqua!). Non vi è il rischio di inalare acqua né altri rischi di tipo igienico, poiché la piscina in cui si svolge il parto è super controllata. E’ stato rilevato, inoltre, che in acqua anche il tempo del travaglio si accorcia”. Chiedo ad Anna quali sono gli altri vantaggi del partorire in acqua, e lei risponde: “Galleggiare in acqua dà alla donna una maggiore energia, poiché sfrutta la sensazione di leggerezza data dall’acqua; l’immersione è consigliata soprattutto quando la donna sta attraversando un travaglio difficile (a causa della scarsa dilatazione della cervice); restare in acqua migliora la respirazione, e questo facilita l’espulsione del feto; la riduzione della pressione addominale, che avviene stando in acqua, favorisce l’ossigenazione dei muscoli e la circolazione del sangue”.
Ci sono controindicazioni per il parto in acqua, o può essere praticato da tutte le donne, indistintamente? Anna è piuttosto informata, infatti risponde: “Sarà il medico stesso a sconsigliare il parto in alcuni casi: sofferenze fetali, iposviluppo del feto, ipertensione arteriosa, gestosi gravidica”. Per il bambino nascere in una piscina rende tutto meno traumatico, e il suo impatto con il mondo esterno è più piacevole e naturale. Esistono ospedali che praticano questo tipo di parto, in Italia non sono tanti, sono molte di più le strutture private presso cui ci si può rivolgere per ricevere assistenza completa, prima e dopo il parto.