Ciao amici, oggi voglio parlarvi della Dieta Ayurvedica. In realtà non si tratta di un programma dietetico da seguire giorno per giorno (come tutte le altre diete), ma di uno stile alimentare che bisogna adottare quotidianamente per raggiungere uno stato di benessere psico-fisico. L’obiettivo dell’Ayurveda, infatti, non è soltanto quello di perdere i chili di troppo, ma piuttosto di acquisire un modo di alimentarsi, un approccio con il cibo che coinvolga mente e corpo.
Dieta Ayurvedica per Dimagrire
Ma cos’è l’Ayurveda, e quali sono i principi base cui si ispira? Secondo questa antica disciplina indiana, che ora si sta diffondendo anche in Occidente, ognuno di noi possiede una costituzione corporea (“dosha”) con determinate caratteristiche sia fisiche che psicologiche. I Dosha sono tre: Vata, Pitta, Kapha. Il primo si compone degli elementi “aria” ed “etere”, il secondo dall’elemento “fuoco”, il terzo dagli elementi “terra” ed “acqua”. Riconoscere il Dosha prevalente o in eccesso permette di eliminare squilibri e disturbi nel nostro corpo.
Dieta Ayurvedica per Dimagrire
Negli individui di costituzione “Vata” prevalgono le qualità degli elementi che lo compongono (aria ed etere) quindi leggerezza, mutevolezza, movimento. A livello fisico queste persone sono predisposti a problemi di disidratazione della pelle, gonfiori, rughe precoci, stipsi. A livello mentale gli individui “Vata” sono piuttosto lunatici e instabili, predisposti ad ansia e attacchi di panico, stress. Gli individui “Pitta” invece presentano le caratteristiche tipiche dell’elemento prevalente, cioè il fuoco. Fisicamente queste persone sono particolarmente esposte ad infiammazioni e rossori della pelle, ma anche ulcere e gastriti.
A livello mentale si tratta di individui determinati, testardi, spesso collerici. Proprio perché dominato dall’elemento fuoco, il Dosha Pitta ha un metabolismo molto veloce, quindi gli individui Pitta raramente hanno problemi di sovrappeso.
Negli individui di costituzione “Kapha” prevalgono le caratteristiche degli elementi terra ed acqua, quindi: pesantezza, stabilità, fluidità. Le persone “Kapha” in genere non hanno un fisico snello, anzi sono predisposte a ritenzione idrica e cellulite. A livello mentale questi individui adottano comportamenti ripetitivi ed abitudinari, sono più inclini alla pigrizia e alla letargia.
Prima di intraprendere qualsiasi regime dietetico, è fondamentale capire a quale Dosha si appartiene, anche se è facile che gli elementi si combinino tra loro, per cui bisognerà riconoscere quelli che prevalgono rispetto agli altri. L’Ayurveda individua gli stessi cinque Elementi (Acqua, Aria, Etere, Fuoco, Terra) anche nei sapori che contraddistinguono i cibi. Il sapore dolce aumenta il dosha Kapha; il sapore amaro aumenta Vata; il sapore piccante aumenta Pitta.
L’Ayurveda ritiene che il cibo, a seconda delle conseguenze sui Dosha, può essere nutrimento, medicina o veleno. Ecco perché, più che mettersi a dieta, è fondamentale selezionare i cibi che tengono in equilibrio i Dosha e favoriscono il processo digestivo. Una dieta equilibrata e corretta dovrà contenere cibi con i sei sapori. Secondo l’Ayurveda, ogni singolo piatto può contenere al suo interno i sei sapori. Per mantenere tutto in equilibrio, può bastare anche solo una spezia. Con un po’ di esperienza diventa facile dosare i sei sapori tenendo conto delle costituzioni corporee di ognuno.