Con la bella stagione aumentano le possibilità di incontri amorosi, soprattutto nei luoghi di vacanza. Di conseguenza, è più facile lasciarsi andare ad avventure sessuali che potrebbero essere rischiose per la salute, se non si adottano le opportune precauzioni.
Secondo uno studio recente, ad assumere comportamenti sessuali “a rischio” non sono soltanto i giovani, ma anche gli “over 50”: i casi di malattie sessuali che riguardano le persone di questa fascia di età sono addirittura raddoppiati negli ultimi dieci anni.
Pare che a 60-70 anni, invece di optare per una vita sessuale monogama e pacata, parecchi scelgano incontri spregiudicati e promiscui. Le malattie sessuali più diffuse e temute sono: clamidiasi, gonorrea, sifilide, herpes genitale e condilomi.
La clamidiasi è un’infezione che può restare latente anche per parecchio tempo, ed è provocata da un microrganismo che penetrando nei genitali determina una serie di disturbi. I sintomi cominciano a manifestarsi qualche settimana dopo il rapporto sessuale incriminato: dolori addominali, febbre, perdite grigiastre o di colore giallo. E’ consigliabile non aspettare e fare subito una visita ginecologica.
Se la clamidia appare tramite il prelievo delle secrezioni, entrambi i partner dovranno cominciare una terapia antibiotica specifica per debellare il batterio responsabile dell’infezione. Una volta scoperta, questa malattia sessuale non va trascurata, perché se non affrontata come si deve potrebbe provocare la sterilità.
La gonorrea si trasmette anche attraverso i baci o contatti sessuali senza il rapporto vero e proprio, è causata da un batterio e si manifesta dopo un periodo di incubazione che dura appena tre giorni. I sintomi consistono in: irritazione dei genitali esterni, bruciore durante la minzione, perdite purulente e di colore giallastro. Quando compare uno di questi sintomi, è meglio andare dal ginecologo per una visita, durante la quale viene prelevato liquido vaginale tramite un tampone. La malattia viene curata con un ciclo di farmaci antibiotici.
La sifilide era molto diffusa qualche tempo fa, oggi lo è di meno e solo in alcuni Paesi. E’ un’infezione sessuale alquanto grave, anch’essa provocata da un batterio e si trasmette durante l’atto sessuale con una persona infetta. Il batterio causa lesioni nella zona dei genitali, chiamate “sifilomi”, che si manifestano come pustole tondeggianti e dure, piene di siero che fuoriesce. Successivamente queste papule rossastre si diffondono su tutto il corpo, il fegato comincia a non funzionare bene, gli occhi si arrossano. Se la malattia arriva al terzo stadio possono esserci conseguenze neurologiche gravissime. La cura è a base di antibiotici come eritromicina, penicillina e tetracicline.
L’herpes genitale è un’altra infezione molto comune che si trasmette con rapporti sessuali non protetti, e non sempre si manifesta con sintomi chiari. In genere compaiono piccole vescicole nella zona genitale che però vanno via doo qualche giorno. Per individuare l’herpes è necessario effettuare un’ esame del sangue e cercare il virus responsabile dell’infezione per agire direttamente con una cura adeguata.
I condilomi sono eruzioni cutanee che si manifestano nella zona dei genitali e sono causati dal “ papilloma”. Proprio perché le escrescenze sono ben visibili, è facile individuare questa malattia. La diagnosi dei condilomi può avvenire efficacemente tramite il pap-test. Da qualche tempo è in distribuzione un vaccino per le adolescenti, ma è consigliato anche ai maschi, per evitare il contagio.