Basta guardare le immense distese di lavanda che si trovano in Provenza per provare una sensazione di benessere, calore e relax. Questa regione francese è oggi il maggiore produttore di lavanda al mondo, ma sono stati gli antichi Romani a portarla in questa zona della Francia. In latino, infatti, il termine originario “ livendula” significa azzurrognolo o livido, e si riferisce proprio al caratteristico colore di questa pianta. I Romani la utilizzavano soprattutto per rendere profumata l’acqua all’interno dei bagni pubblici, e secondo la tradizione popolare la lavanda, se raccolta durante la notte di San Giovanni (il 24 Giugno, data in cui ricorre il solstizio d’estate) è in grado di allontanare il malocchio.
Ma più che altro la lavanda è conosciuta e apprezzata da sempre per le sue numerose proprietà terapeutiche: è una pianta tonica, calmante, antisettica, antireumatica, balsamica, digestiva e antinfiammatoria. Tenere un mazzetto di lavanda in casa può risolvere tanti disturbi, dal mal di testa alle punture di zanzara. La lavanda appartiene alla famiglia delle Labiate, e ne esistono diverse varietà: i fiori, raccolti in spighe, hanno colori che vanno dal rosa al violetto e al blu. La fioritura comincia nel mese di Giugno e continua in estate.
Caratteristiche della lavanda
I fiori sono la parte più importante dell’intera pianta, sia se utilizzati freschi che essiccati. Dalla loro distillazione si ricava un olio essenziale parecchio utilizzato nel campo dell’aromaterapia. Le specie più conosciute e apprezzate fin dai tempi più antichi sono la Lavanda Spica e la Lavanda Angustifolia, diffuse soprattutto nell’area del Mediterraneo. Nell’antico Egitto la lavanda veniva usata per effettuare l’imbalsamazione, era inoltre adoperata dalle famiglie dei faraoni come profumo e cosmetico. Le popolazioni dei Greci e dei Romani appresero dagli Egizi come utilizzare questa preziosa pianta. Gli Arabi poi cominciarono a coltivarla nei Paesi del Mediterraneo, e anche in Inghilterra, dove fu utilizzata anche per sconfiggere la Grande Peste che si abbattè a Londra nel 1665.
Come utilizzare la lavanda
La lavanda ha un’azione calmante se usata in piccola quantità, ma aumentando la concentrazione diventa uno stimolante. I fiori servono per ottenere infusi e decotti. L’olio essenziale invece viene utilizzato per massaggi, oppure tramite inalazione in diffusori, o ancora sciolto nell’acqua del bagno. La lavanda è un efficace rimedio per alcuni disturbi di natura psicosomatica, è ottima per ridurre tensione e ansia, per combattere l’insonnia e recuperare un umore stabile, riducendo l’irritabilità.
Questa pianta è indicata per guarire da emicrania e mal di testa, poiché agisce come calmante del sistema nervoso centrale e vegetativo. Il colore stesso della lavanda evoca calma e tranquillità. L’olio di lavanda applicato sulla pelle respinge gli insetti, ed in particolare le zanzare. Inoltre è ottimo per curare le ferite ed agevolare la loro cicatrizzazione, così come per le bruciature. La lavanda è altrettanto indicata per le affezioni delle vie respiratorie come pertosse, bronchite, asma. Applicati esternamente, l’olio e l’essenza di lavanda hanno un effetto calmante su dolori di origine muscolare e articolare (lombaggine, sciatica, torcicollo, ecc.) Ottima anche in caso di contusioni, distorsioni, lussazioni e stiramenti muscolari.