Lo yoga, millenaria disciplina orientale, può essere un efficace strumento di rinascita e guarigione, sia fisica che spirituale. Questo è quanto emerge dal libro “Yoga e cancro- il racconto di un’esperienza”, scritto da Silvia Santagostino, membro della YANI (Associazione Nazionale Insegnanti Yoga). L’autrice, a soli trentacinque anni, si trova ad affrontare la comparsa di un tumore maligno. La malattia cambia il suo modo di affrontare la vita ed il dolore fisico e psicologico.
Già praticante di yoga e meditazione prima di ammalarsi, Silvia si affida a tali discipline per tenere la mente ben salda e accettare il proprio corpo che, a causa del cancro, non è più quello di prima. Attraverso la pratica costante di alcune specifiche asana (=posture) il fisico, seppure provato dalla malattia in corso, riesce a superare barriere e limiti derivanti dai frequenti trattamenti di chemioterapia cui viene sottoposto.
Le tecniche di visualizzazione e di rilassamento, la consapevolezza del respiro, la meditazione e la pronuncia dei “mantra” completano il percorso di rinascita di Silvia, conducendo l’autrice verso un nuovo approccio con la sofferenza e la vita in generale. Dopo aver sconfitto il cancro, Silvia Santagostino tiene corsi specifici per pazienti ed ex pazienti oncologici presso il “Centro Prevenzione Tumori e Sostegno Psiconcologico” della LILT (Lega Italiana Lotta ai Tumori) di Novara.
Inoltre conduce seminari e conferenze in tutta Italia sull’argomento “Yoga e Oncologia”. Dal racconto di un’esperienza personale nasce questo libro, che è una vera e propria guida per chi si trova ad affrontare la dolorosa situazione di una malattia come il cancro, e intende recuperare armonia ed equilibrio fuori e dentro di sé.
La quarta ed ultima parte del volume, pubblicato dalle Edizioni “Erga”, spiega praticamente in cosa consiste una lezione di yoga tenuta dalla stessa autrice. Le asana aiutano a sciogliere lentamente i blocchi fisici ed emotivi che la malattia tende a cronicizzate, ed anche la mente si apre a nuove consapevolezze. In questa prospettiva di apertura e ottimismo anche la guarigione definitiva dal cancro diventa possibile. E Silvia ne è la prova.