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Il Pranayama, Respirazione Yoga

Ciò che è stato detto sul Pranayama è veramente poco e, per chi volesse approfondire, saranno consigliati dei testi validi. Qui si danno solo delle indicazioni di carattere generale al fine di dare una vaga idea di cosa sia lo Yoga.

Il corpo (quando diciamo corpo intendiamo sia il corpo denso che quello sottile) quindi, è percorso e animato dai soffi: i vaju; questi si muovono lungo canali detti nadi.

Non vi è una sola funzione fisica che non sia governata dai vaju: mangiare, camminare, amare, evacuare, ascoltare e, persino pensare, sono attività che dipendono dalla circolazione del soffio interno.

LE INTERFERENZE SUL RESPIRO

Il nostro respirare, e conseguentemente la circolazione del respiro interno, è strettamente connesso non solo ai movimenti fisici e alla qualità dell’aria che ci circonda, ma anche ai pensieri, alle impressioni che ci giungono dall’esterno e alle emozioni.

Sarà capitato a tutti di avere il “fiato mozzato” dalla paura o dalla sorpresa, così come sarà capitato di sentire il respiro corto e caldo in un momento di rabbia o di eccitamento.

Come questi, vi sono moltissimi altri stimoli esterni che possono alterare il nostro respiro: ansia, preoccupazioni, timidezza, e molte altre modificano costantemente le nostre funzioni respiratorie; chi non ci crede può osservare costantemente il proprio respiro per alcuni giorni.

Le nostre parti: fisica-emotiva-intellettiva sono strettamente connesse e, ciò che avviene in una influenza anche le altre. Un dolore fisico può metterci di malumore, così come un pensiero fastidioso o angosciante può influire sulla salute fisica: tutto è interdipendente, mai scordarlo.

RISTABILIRE IL RESPIRO NATURALE

Il respiro, in una condizione normale, dovrebbe essere calmo, profondo, leggero. Per profondo intendo che dovrebbe arrivare fino nella pancia e poi riempire il resto del corpo; ma la maggior parte delle persone non sente il proprio respiro interiormente, anzi, quasi nessuno osserva il proprio respiro.

Non c’è colpa in questo, nessuno ci ha insegnato l’importanza del respiro; nessuno ci ha detto che imparando a respirare bene possiamo digerire meglio, controllare la pressione sanguigna, migliorare l’umore, rendere più lucido il pensiero o, persino fare meglio l’amore.

Eppure è così, attraverso il respiro è possibile ottenere questi risultati, e molto altro.
A causa dei fattori di stress della vita moderna il respiro non è quasi mai naturale. Attenzione, quando un insegnante oppure un libro ci parla del respiro naturale, non bisogna confonderlo col respiro abitudinario.

E’ facile pensare: “Ma come, certo che respiro naturalmente, ho sempre respirato così”. Errato! Quello non è il respiro naturale. Siccome è passato molto tempo da quando respiravamo naturalmente (dalla prima infanzia, poi con le prime preoccupazioni il respiro ha cominciato a subire delle alterazioni) oggi non possiamo più dire di respirare naturalmente; per la stragrande maggioranza delle persone il respiro naturale è una attitudine da riconquistare, e il primo passo è divenire coscienti del respiro, osservandolo costantemente durante la giornata.

Il secondo è iscriversi ad un buon corso dove possiamo apprendere alcune tecniche di base per “sbloccare” il respiro.

 

 

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