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fuoco di Sant’Antonio, sintomi e cura

Amici, oggi parliamo di un disturbo fastidiosissimo, un virus che appartiene alla famiglia dei “virus herpes”. Conoscete l’herpes zoster, noto anche come “fuoco di Sant’Antonio”? Si tratta dello stesso virus che provoca la varicella, l’herpes genitale, il vaiolo, ecc.,  più frequente nelle persone anziane e in quelle con un sistema immunitario piuttosto debole, che nei soggetti giovani.

Un forte stress, le scottature solari o le abrasioni della pelle provocate dai raggi solari possono però indebolire il sistema immunitario anche nelle persone sane, e quindi esporre l’organismo al rischio di contrarre il fuoco di Sant’Antonio, (l’herpes zoster).

Il fuoco di sant’Antonio colpisce solo se si è già avuta la varicella, altrimenti si contrae questa e non quello. Quali sono i sintomi del Fuoco di sant’Antonio, come si manifesta questa malattia virale?

fuoco di Sant’Antonio, sintomi e cura:

Il primo sintomo del fuoco di Sant’Antonio che compare è un formicolio che coinvolge alcune particolari zone del corpo, come il torace e l’addome. In seguito appaiono delle piccole vesciche che provocano bruciore e potrebbero causare anche febbre.

Quando le vesciche si rompono e diventano croste sono infettive, quindi bisogna stare attenti ed evitare le occasioni di contagio. Le zone coinvolte dall’herpes zoster sono doloranti, e se si tratta del viso potrebbero verificarsi danni permanenti come la cecità.

Per combattere il fuoco di Sant’Antonio il sistema immunitario impiega circa un mese, se però si interviene con una terapia non appena compare qualche lieve sintomo si può guarire prima. Una volta guariti in genere si è immuni nei confronti di questo virus, ma vi sono anche dei casi in cui un individuo lo abbia contratto più di una volta durante la vita.

Qual è la cura più indicata per il fuoco di Sant’Antonio? Per evitare conseguenze ulteriori la malattia virale deve essere curata in tempo. Il medico prescrive la terapia che considera adatta, in genere partendo dall’applicazione di unguenti e lozioni sulle zone del corpo colpite dal virus e continuando con la somministrazione di farmaci virali e antistaminici.

I farmaci antivirali sono abbastanza efficaci nell’accelerare il processo di guarigione e prevenire eventuali complicazioni. Per lenire il dolore sulle parti colpite si consiglia l’aspirina o degli antidolorifici da assumere all’occorrenza.

In gravidanza l’infezione da virus zoster è rischiosa per il bambino, soprattutto se si contrae nelle prime trenta settimane di gestazione, in quanto il piccolo potrebbe nascere con malformazioni congenite. Se l’infezione derivante dal virus zoster (come la varicella) viene contratta al momento del parto, le conseguenze per il nascituro potrebbero essere letali, perché il suo sistema immunitario non è ancora in grado di resistere all’attacco del virus.

Nel 2006 è stato approvato un vaccino contro il Fuoco di Sant’Antonio, ma non è ancora disponibile in Italia. Il vaccino può essere somministrato alle persone di età superiore ai sessanta anni che abbiano già contratto in passato la varicella.

Nei soggetti anziani il Fuoco di Sant’Antonio può avere un decorso piuttosto lungo, in quanto può sopraggiungere la nevralgia post-erpetica, che necessita di farmaci per far diminuire il dolore. Anche il prurito che compare dopo la malattia può provocare fastidio accentuato e dolore acuto. In questi casi possono rivelarsi efficaci gli anestetici locali, da applicare direttamente sulle parti colpite.

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