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L’arte della presenza

Il nostro sistema psico-fisico è un sofisticato strumento che ci pone in rapporto con l’ambiente circostante, ma noi usiamo spesso distrattamente le nostre abilità.

Pensiamo alla fatica che abbiamo fatto per imparare a camminare; oggi stiamo tranquillamente in piedi, ma non è stata mica un’impresa da poco. Non è stato facile imparare a tenere in mano una forchetta o una penna, guidare o mandare sms col cellulare. Perché accontentarsi del livello raggiunto quando possiamo imparare a fare di più e meglio?

Guardandosi attentamente intorno si possono fare interessanti scoperte riguardo agli argomenti di cui stiamo trattando. Impariamo ad essere più attenti a quello che avviene attorno a noi, provando a cambiare il consueto modo di osservare.

Se siamo una donna che sta pranzando in un ristorante, non accontentiamoci di guardare un’altra donna per vedere com’è vestita o che pettinatura ha, ma guardiamo in che modo tiene in mano una forchetta, oppure con quanta grazia solleva un calice di vino.
Se stiamo osservando qualcuno scrivere sulla tastiera di un computer, guardiamo quanta energia usa per farlo. Espandiamo il nostro modo di osservare. In seguito, naturalmente, impareremo a spostare l’attenzione anche su noi stessi, senza giudicare, ma semplicemente per divenire più consapevoli di come agiamo, per meglio agire.

Noi abbiamo, sia a livello fisico che mentale, immense capacità che aspettano di essere risvegliate, perché non farlo? Per fare un paragone cinematografico  siamo come una Bat-mobile che si accontenta di vivere da utilitaria.

Conoscere come funzioniamo, cos’è l’energia e come agire (ed interagire) è uno dei grandi benefici del Tai-chi-chuan. Provare qualche lezione di questa arte meravigliosa può essere una esperienza che lascia il segno, che ci può cambiare la vita (in meglio, naturalmente).
Osservare un buon insegnante di Tai-chi praticare la Forma (vedi http://www.parsifal-mi.it/), ci può far cogliere un profumo, una eleganza, una essenzialità nei movimenti che, pur nella loro bellezza, non sanno di vanità, di ostentazione, ma di un naturale modo di essere. Perché non coltivarlo anche noi questo modo di essere? L’arte della presenza, così come ci può essere comunicata da un valido insegnante di Tai-chi, può far prendere tutta un’altra piega alla nostra esistenza, portando luce, colore ed armonia in una vita oppressa da ritmi frenetici e disarmonici.

Il Tai-chi-chuan, pur essendo vecchio di millenni, conserva la freschezza della giovinezza; perché non approfittare di ciò che di bello la vita ci offre?

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